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Eni, vola l'utile

26 ottobre 2018 | 09.22
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Numeri in crescita per Eni. L'utile netto adjusted è pari a 1,39 miliardi di euro nel terzo trimestre (0,23 miliardi di euro nel terzo trimestre 2017); 3,13 miliardi di euro nei nove mesi, più che raddoppiato rispetto ai nove mesi 2017. L'utile netto è stato pari a 1,53 miliardi di euro nel terzo trimestre; 3,73 miliardi di euro nei nove mesi. L'utile operativo adjusted è stato pari a 3,3 miliardi nel terzo trimestre, più che triplicato rispetto al periodo di confronto; 8,25 miliardi nei primi nove mesi più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo 2017.

La generazione di cassa operativa è stata di 4,1 miliardi nel terzo trimestre (+90% rispetto al terzo trimestre 2017); 9,32 miliardi nei nove mesi (+37% rispetto ai nove mesi 2017). Gli investimenti netti sono stati pari a 5,52 miliardi di euro nei nove mesi. L'indebitamento finanziario netto è pari a 9 miliardi di euro, in riduzione di 1,91 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2017, dopo aver pagato dividendi per 2,95 miliardi di euro. La produzione di idrocarburi nel terzo trimestre si è attestata a 1,8 milioni di boe/g (barili di olio equivalente al giorno, ndr), +1,2% a prezzi costanti (invariata su base reported). La crescita "è stata frenata dai minori volumi di gas prodotti rispetto alle attese a causa di eventi esogeni in alcuni paesi".

"Sono particolarmente soddisfatto dei risultati del trimestre che ci hanno consentito di produrre una generazione di cassa eccellente", commenta l'ad di Eni, Claudio Descalzi. "Gli incassi netti operativi sono stati pari a 4,1 miliardi di euro, il doppio rispetto al terzo trimestre 2017 e, ancora più importante, il 35% in più rispetto al secondo trimestre 2018 che aveva registrato un prezzo medio Brent simile all’attuale''.

Tutti i business "hanno operato bene, con un upstream che mette in luce la sua piena capacità di monetizzare scenari favorevoli dei prezzi degli idrocarburi e soprattutto di incrementare il valore anche a scenari costanti. I business mid-downstream dimostrano di aver acquisito un livello di sostenibilità in uno scenario per loro complessivamente non favorevole. Grazie a questa performance raggiungiamo un debito netto di 9 miliardi, in riduzione di circa 900 milioni rispetto a fine giugno pur avendo già corrisposto tutti i dividendi di competenza di quest'anno", aggiunge. "Possiamo inoltre confermare per il 2018 una neutralità di cassa di gruppo, compresa la copertura dei dividendi, a 55 dollari/barile, oltre 20 dollari più bassa rispetto alle quotazioni Brent attuali, a testimonianza della disciplina finanziaria che siamo determinati a mantenere nel tempo", conclude Descalzi.

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