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Borsa: Piazza affari vittima delle indicazioni macro/Il Punto

19 febbraio 2019 | 18.08
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Borsa: Piazza affari vittima delle indicazioni macro/Il Punto

Chiusura sotto la parità per il listino di Piazza Affari, penalizzato dalle indicazioni deludenti arrivate dai dati su fatturato e ordini industriali. Sia nel caso del giro d’affari che degli ordinativi si è tornati sui livelli del 2009, nel pieno della crisi finanziaria globale. Le vendite industriali su base mensile hanno segnato un rosso del 3,5% mentre nel confronto annuo sono scese del 7,3% (livello minore da 10 anni) mentre gli ordinativi hanno rispettivamente registrato un -1,8 e un -5,3 per cento. Partito in lieve calo, lo spread con i titoli tedeschi ha segnato un rialzo di quasi un punto percentuale a 268 punti. Sul valutario l’eurodollaro sale a 1,13343 (+0,23%) mentre tra le materie prime si arresta la serie positiva del Brent, in calo dello 0,57% a 66,12 dollari il barile (+5,78% nelle ultime cinque sedute).

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha chiuso con un rosso di mezzo punto percentuale a 20.228,19 punti, le vendite si sono concentrate sul comparto bancario. In particolare, segnaliamo il -1,4% di UniCredit, il -0,46% di Intesa Sanpaolo e il -0,58% di Banco BPM. Prese di beneficio particolarmente accentuate su Ubi (-3,59%).

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, la Gacs (Garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie), in scadenza a marzo, sarà rinnovata. Nel comparto industriale, -2,06% per Pirelli, -1,36% di Cnh e parità di FCA (+0,05%). Tra le poche performance positive spicca il +0,63% di Tenaris, che giovedì alzerà il velo sui conti, e Snam (+0,43%), che ha migliorato la guidance 2019. +1,17% di Telecom Italia che consolida i guadagni innescati dalla notizia che la Cassa Depositi e Prestiti intende accrescere la quota detenuta. Denaro anche su Mediaset (+1,91%) spinta dai rumor sul ritorno, dopo 7 anni di digiuno, del dividendo. È in quest’ottica, rilevano gli esperti, che va inquadrato il recente shopping di Fininvest, che tra il 2 e il 14 gennaio 2019 ha acquistato 5,1 milioni di pezzi. (in collaborazione con money.it).

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