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Borsa: dividendi e hi-tech penalizzano Piazza Affari

20 maggio 2019 | 18.21
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(Fotogramma)
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Nelle ultime sedute il refrain delle borse europee era stato piuttosto simile: debolezza nei primi scambi, ripresa in corrispondenza dell’avvio delle contrattazioni a New York, chiusura positiva. Oggi no. Nella prima seduta della nuova ottava abbiamo assistito a un andamento diametralmente opposto perché l’intensificarsi degli scambi sui contratti futures e il successivo avvio delle contrattazioni sulla borsa statunitense hanno certificato la debolezza dell’hi-tech a stelle e strisce a seguito della firma del decreto anti-Huawei da parte del Presidente statunitense, Donald Trump. Dopo Google, anche Qualcomm, Intel e Broadcom hanno deciso di sospendere gli accordi con il colosso asiatico.

In una Piazza Affari particolarmente penalizzata dallo stacco dividendi, l’impatto sul Ftse Mib è stimato superiore ai 2 punti percentuali, l’indice delle blue chip ha terminato in rosso del 2,68% a 20.539,87 punti. Le questioni legate a Huawei hanno particolarmente penalizzato la seduta di STM, in rosso del 9,15% a causa della possibilità di un blocco delle forniture. Oggi gli analisti di Equita hanno rimarcato come le vendite all’azienda cinese rappresentino uno dei punti cardine dell'andamento dei conti del secondo trimestre 2019.

Tra i titoli che hanno staccato il dividendo spicca il -0,88% di FCA che distribuisce un provento straordinario di 1,30 euro per azione legato dall’utilizzo della liquidità generata dalla cessione di Magneti Marelli. Venerdì pomeriggio la società ha annunciato di aver richiamato 600 mila veicoli in Nord America: si tratta di oltre 200 mila Chrysler Pacifica che hanno evidenziato problemi ad un cavo della trasmissione e di circa 400 mila pick-up RAM con problematiche relative il sistema di chiusura del portellone. “Considerata la tipologia di problema e il numero di veicoli richiamati, il costo non dovrebbe essere significativo per Fiat”, hanno rilevato gli analisti di Websim. “Inoltre, potrebbe già essere stato accantonato”.

In attesa dei conti trimestrali, -1,17% per Telecom Italia. Per il primo trimestre 2019, gli analisti stimano per Telecom Italia un calo del fatturato del 4,3% a 4,485 miliardi di euro e un Ebitda organico in rosso di cinque punti percentuali a 1,794 miliardi.

Tra le utilities, chiusura in positivo per Enel (+1,08%) dopo che Enel Américas ha annunciato che la propria controllata argentina Edesur ha sottoscritto due accordi che consentono di risolvere “alcuni temi regolatori pregressi e ancora pendenti” che porteranno a un beneficio in termini di Ebitda 2019 di 180 milioni di euro. Oggi, l’Ad Francesco Starace si è detto interessato agli asset che Sempra Energy ha messo in vendita in Sud America. Secondo le stime circolate finora, il controvalore stimato degli asset dovrebbe attestarsi a 3 miliardi di euro.

Sul mercato obbligazionario, lo spread ha segnato un rialzo dello 0,54% a 279,3 punti base nonostante le rassicurazioni arrivate dal Ministro Tria, secondo ci la determinazione del governo a rispettare i vincoli europei, “è scritta nero su bianco nel Documento di economia e finanza”. Passato il clima di campagna elettorale, si tratta di un periodo, ha detto il titolare di via XX Settembre, in cui “si tende a parlare in libertà più di quanto si dovrebbe”, “lo spread non potrà non tenerne conto”. (in collaborazione con money.it)

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