Prudenza sulle piazze finanziarie in vista dell’atteso incontro tra il presidente americano Donald Trump e quello cinese Xi Jiping in occasione del G20. Le premesse sono buone: secondo il segretario al Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, l’accordo con Pechino è concluso al 90%.
A Piazza Affari, dove il Ftse Mib si è fermato a 21.057,14 punti (-0,34%), i risultati delle aste hanno spinto il comparto bancario: UniCredit ha segnato un +2,57%, Ubi un +2,67% e Intesa Sanpaolo è cresciuta di mezzo punto percentuale. Questa mattina, il Mef ha assegnato sei miliardi di BoT semestrali con un rendimento sceso al -0,063%, in flessione di 2 centesimi rispetto all'asta del mese precedente e livello minimo dall'aprile 2018. Ancora stabilità per lo spread, confermatosi in quota 245 punti base.
Denaro anche sul comparto energetico (+0,47% di Eni, +2,04% di Saipem, +3% di Tenaris) in scia della ripresa delle quotazioni del Brent, in aumento del 2,26% a 65,73 dollari il barile. Nell’ultima settimana, le scorte a stelle e strisce hanno segnato un calo di 12,8 milioni di barili, oltre 4 volte le stime degli analisti.
Bene anche Buzzi Unicem (+2,15%), spinta dal giudizio positivo arrivato dagli analisti di Morgan Stanley, e lieve segno più per Fca (+0,17%), nonostante il presidente di Renault abbia negato una ripresa delle trattative. +1,85% di Stm in scia dei risultati migliori delle stime di Micron.
Tra i segni meno spicca Atlantia (-4,38%), penalizzata dalla nuova richiesta da parte del Movimento 5 Stelle di una revoca della concessione autostradale. Rosso anche per Campari (-3,36%). Debutto con il botto sull’Aim per Officina Stellare, che ha chiuso il primo giorno di contrattazioni con un balzo del 54,33%. (in collaborazione con money.it)