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Borsa: Milano sopra la parità, bene l'asta di Btp

27 giugno 2019 | 18.30
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Borsa: Milano sopra la parità, bene l'asta di Btp

Chiusura di poco sopra la parità per il listino di Piazza Affari a 21.110,87 punti, +0,26% rispetto al dato precedente. Nonostante siano sempre più numerose le voci di un accordo Usa-Cina per mettere fine, o comunque per mitigare, le dispute commerciali, gli operatori non si fidano. Questo anche alla luce delle nuove richieste cinesi che, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, per proseguire i negoziati chiederebbe di rimuovere tutti i dazi e delle restrizioni imposte contro Huawei.

Sul listino di Piazza Affari spicca il buon andamento del comparto bancario con il +2,07% di UniCredit, il +3,9% di Ubi e il +1,26% di Banco BPM. Sostanzialmente piatta Intesa Sanpaolo (+0,04%) che oggi ha lanciato due obbligazioni “senior preferred” a 5 e 10 anni per 2,25 miliardi complessivi. Gli ordini si sono attestati a 3,8 miliardi nel primo caso e a 2,7 nel secondo.

A muovere il comparto oggi è stata l’indiscrezione secondo cui la Banca Centrale Europea starebbe valutando modifiche a un eventuale piano di Quantitative Easing per superare i limiti agli acquisti di bond per singolo Paese.

Nuovo segno meno, seppur lieve, per Atlantia (-0,26%). Secondo i ben informati, la Lega si sarebbe detta contraria alla proposta del Movimento 5 Stelle di revoca della concessione autostradale. Nel comparto auto, +0,68% di FCA e -0,15% di Brembo dopo che il management ha detto essere pronto ad un maxi-deal.

L’Acea, l’associazione europea che raggruppa i produttori di automobili, ha tagliato dal +1 al -1 per cento la stima sulle immatricolazioni europee nel 2019. In termini assoluti, il dato dovrebbe attestarsi di poco sopra le 15 milioni di unità.

Buone nuove quelle arrivate dall’asta di titoli a 5 e 10 anni, da sempre uno dei banchi di prova più affidabili per testare il polso alla carta italiana. Il Btp quinquennale ha registrato un rendimento all’1,34%, -48 centesimi rispetto all’asta precedente, mentre nel caso del titolo a 10 anni il calo è stato di 50 punti base tondi al 2,09%. In entrambi i casi si tratta dei rendimenti minori da circa un anno. Stabile il differenziale con i titoli tedeschi, confermatosi a 245 punti base. (In collaborazione con money.it)

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