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Borsa: Ftse Mib paga pegno ad energetici e bancari

17 settembre 2019 | 18.32
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Borsa: Ftse Mib paga pegno ad energetici e bancari

Il ritracciamento del greggio dopo il balzo di ieri e la prudenza in vista dell’importante appuntamento con la Federal Reserve di domani penalizza l’andamento di Piazza Affari. Per quanto riguarda il costo del denaro, la Federal Reserve, secondo le indicazioni in arrivo dal Cme FedWatch Tool, domani sera, con una probabilità del 58,8%, dovrebbe ridurre il tasso sui Fed Funds di 25 punti base all’1,75-2 per cento.

Questa volta anche se in maggioranza, la decisione dell’istituto guidato da Jerome Powell non presenta le percentuali bulgare che hanno accompagnato gli ultimi meeting. Le probabilità di una conferma dell’attuale livello dei tassi si attestano al 41,2%. Questo alla luce del miglioramento registrato dall’economia negli ultimi mesi, del clima più disteso con Pechino e del balzo fatto registrare dal petrolio nelle ultime sedute (maggiori pressioni inflazionistiche sconsigliano, almeno per il momento, un allentamento sui tassi).

A Milano, il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni a 21.801,93 punti, -0,76% sul dato precedente. In risalita lo spread, in crescita del 6,1% a 140,9 punti base. Con il Brent in rosso di oltre 5 punti percentuali a 64,3 dollari il barile (+14,2% ieri a seguito degli attacchi agli impianti petroliferi sauditi), Eni ha lasciato sul campo l’1,13%, Saipem il 4,59% e Tenaris l’1,9%.

Seduta all’insegna delle vendite anche per Prysmian (-3,81%) penalizzata, nonostante la conferma dei target, dal taglio delle stime annunciato dalla concorrente statunitense Corning. Segni meno anche all’interno del comparto bancario (-3,34% di UniCredit e -0,86% di Intesa Sanpaolo) mentre tra le utility si segnalano gli acquisti su Enel (+0,54%) ed Hera (+0,9%).

Denaro anche su Atlantia (+1,57%), nel giorno del Cda che dovrebbe decretare l’uscita dell’Ad Castellucci, e +1,32% di Nexi, salita nei pressi dei massimi storici a seguito della promozione da “hold” a “buy” annunciata dagli analisti di Citigroup. (in collaborazione con money.it)

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