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Borsa: Milano prudente chiude sulla parità

14 febbraio 2020 | 18.15
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Borsa: Milano prudente chiude sulla parità

Viste le tante incognite che continuano ad aleggiare sui mercati, gli operatori in chiusura di settimana preferiscono un atteggiamento improntato alla prudenza. In chiusura di ottava il Ftse Mib si è fermato a 24.867,01 punti, -0,1% rispetto al dato precedente, mentre lo spread ha fatto segnare un rialzo di due punti percentuali a 132 punti base.

Nonostante le tensioni politiche, il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi si conferma ai minimi da quasi due anni per un mix di fattori: la minore percezione del rischio politico alla luce del risultato delle elezioni in Emilia Romagna, la possibilità di sostituire Italia Viva, o parte dei membri del partito di Renzi, e l’effetto Coronavirus.

Con l’economia mondiale destinata inevitabilmente al rallentamento, tra gli operatori iniziano a serpeggiare dubbi sulla tenuta dei listini azionari. Questo porta ad uno spostamento verso il comparto dei bond che, ovviamente, finiranno per beneficiare anche degli ulteriori provvedimenti che potrebbero essere adottati dalle banche centrali nel caso in cui le condizioni economiche dovessero registrare un peggioramento.

Tornando a Piazza Affari, oggi è stata la giornata dell’accoppiata Unipol-UnipolSai, cresciute rispettivamente del 6,42 e del 4,38%. Il 2019 del gruppo bolognese si è chiuso con un utile netto reported di 1.087 milioni, +73% rispetto ad un anno prima che, al netto delle componenti non ricorrenti, diventano 732 milioni, +19,5% nel confronto annuo. Il balzo dell’utile permetterà al Cda di proporre all’assemblea un dividendo unitario in aumento del 56% a 0,28 euro. Per quanto riguarda il conto economico di UnipolSai, l’utile netto normalizzato ha fatto segnare un incremento del 3,2% a 721 milioni di euro. Il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 0,16 euro per ogni azione, in aumento del 10% rispetto al 2018.

Nuovo rialzo per Nexi (+4,56%) mentre nel comparto del risparmio gestito, +0,42% di Banca Mediolanum, su cui Ubs ha rivisto al rialzo prezzo obiettivo e stime sui ricavi, e lieve segno meno per Banca Generali (-0,12%) e Azimut (-0,13%).

-1,39% per Telecom Italia dopo che diversi giornali hanno riportato che il di integrazione TIM-Open Fiber è fermo a causa dell’opposizione di Enel (+0,85%) alla cessione di quote di Open Fiber. (in collaborazione con money.it)

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