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Borsa: Milano in positivo, all-in delle banche centrali

19 marzo 2020 | 18.22
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Borsa: Milano in positivo, all-in delle banche centrali

Le banche centrali scendono pesantemente in campo contro il Coronavirus e spingono al rialzo i listini europei. Nella notte la Banca Centrale Europea ha stupito tutti annunciando un mega piano di stimolo da 750 miliardi di euro per contrastare il blocco parziale dell’economia che sta facendo da corollario all’avanzata del virus. Il n.1 Christine Lagarde ha fatto sapere che la BCE “non si pone limiti per salvare l’euro” (facendo tornare alla mente il celeberrimo "Whatever it takes" pronunciato da Mario Draghi a luglio 2012).

Dopo le misure-monstre annunciate nei giorni scorsi, la statunitense Federal Reserve ha reso noto che istituirà linee di swap in dollari temporanee per facilitare il rifornimento in dollari da parte di altre 9 banche centrali (la cui domanda di biglietti verdi sta rendendo più stringenti le condizioni finanziarie nella prima economia).

Nel corso del pomeriggio, la Bank of England, per non essere da meno, ha indetto un meeting straordinario per decretare un taglio del costo del denaro allo 0,1%, nuovo minimo storico, e incrementare lo shopping di titoli di stato e bond societari, il famigerato Quantitative Easing (QE), di 200 miliardi di sterline a 645 miliardi. La mossa è tanto più stupefacente alla luce del fatto che mercoledì scorso la BoE aveva ridotto, sempre al di fuori dei meeting già programmati, il tasso benchmark di mezzo punto percentuale allo 0,25%.

In questo contesto, l’Euro Stoxx 50 ha terminato in rialzo di oltre 3 punti percentuali e il paniere principale di Piazza Affari ha segnato un +2,29% a 15.466,97 punti. L’intervento in grande stile da parte della BCE ha prodotto un forte ripiegamento dello spread, sceso di 30 punti percentuali in quota 200 punti base.

A Piazza Affari spicca l’incremento di 5 punti percentuali messo a segno da Snam (+4,99%) che oggi ha diffuso i numeri relativi il quarto trimestre e l’intero esercizio 2019. Nei 12 mesi, il Gruppo Snam ha registrato ricavi totali per oltre 2,6 miliardi di euro (2.604 milioni), +76 milioni di euro, pari a 3 punti percentuali, rispetto a 12 mesi prima. L’utile netto, in versione “depurata”, è salito di 83 milioni a 1.093 milioni (+8,2%) grazie alla “positiva gestione operativa”, alla “significativa riduzione degli oneri finanziari” e ai “maggiori proventi netti da partecipazioni”.

Nel comparto energetico, +4,05% di Eni che, “a seguito della diffusione della pandemia COVID-19 e delle decisioni assunte dall’OPEC+”, ha aggiornato lo scenario commodities per gli anni 2020 e 2021, rivedendo al ribasso le previsioni sul prezzo Brent rispettivamente a 40-45 dollari per il 2020 e 50-55 dollari per il 2021, e ritirato la proposta di acquisto di azioni proprie 2020 per un valore pari a 400 milioni di euro indirizzata alla prossima assemblea del 13 maggio. I dettagli del piano rivisto saranno condivisi dalla società in occasione dell’annuncio dei risultati del primo trimestre. “La revisione considererà una significativa riduzione dei Capex e delle spese previste, portandole a livelli congrui con il nuovo scenario”, ha commentato l’Ad Descalzi.

In serata sarà la volta dei numeri di Enel (-1,02%). I 27 broker che compongono il campione di analisti che seguono il titolo, per l’esercizio 2019 stimano un Ebitda a 17,7 miliardi, un utile a 4,8 miliardi e un risultato per azione a 47 centesimi di euro. Nuova seduta di forti perdite per Fiat Chrysler (-5,13%), che, dopo quelli europei, ha annunciato la chiusura degli impianti in Nord America. (in collaborazione con money.it)

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