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Narrativa e management, come si studia per diventare libraio

24 marzo 2014 | 14.00
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Narrativa e management, come si studia per diventare libraio

Roma, 24 mar. (Labitalia) - Nel mondo sempre più digitale, tra smartphone, tablet, Ipad e Mp3, c'è un luogo dove la carta resiste e regna sovrana: la libreria. Queste botteghe, dove si vendono sogni, cibo per l'anima, ricette di cucina e, soprattutto, le parole giuste per ogni momento della nostra vita, non cessano di aprire. E tra i giovani c'è ancora chi (e non sono pochi) aspira a fare il libraio.

Per venire incontro a questo bisogno e all'esigenza di avere una professionalità al passo coi tempi, l'Ali, Associazione librai italiani (tra i soci fondatori di Confcommercio, rappresenta circa 400 soci e 2.000 punti vendita), organizza per l'ottavo anno consecutivo il corso di Alta formazione in 'Gestione della Libreria', unico nel genere in Italia.

Le iscrizioni al corso, organizzato con la direzione scientifica dell'Università Ca' Foscari di Venezia, si chiuderanno il 28 marzo. Le lezioni, che si terranno nel prestigioso Teatro dei Dioscuri di via Piacenza 1, a Roma, messo a disposizione dal Cepell/Mibact, inizieranno alla metà di aprile e termineranno il 6 dicembre. "La professione del libraio oggi -dichiara a Labitalia Alberto Galla, presidente dell'Ali- non si eredita, ma si deve imparare e le conoscenze necessarie al mestiere devono andare al di là degli stereotipi della 'persona colta' e del 'topo di biblioteca'". "Per vincere le sfide di oggi -aggiunge Galla- occorre molto di più: occorrono competenze su tutti gli aspetti del lavoro in libreria, a partire dagli arredi necessari, dal marketing alla gestione contabile fino a quegli aspetti strategici di innovazione e di modernizzazione, fondamentali per la riuscita di un'azienda di questo tipo".

Per questo, il corso dell'Ali si tiene, per il primo mese, interamente in aula, mentre dal secondo mese in poi i ragazzi fanno una settimana di lezione in aula e tre settimane di stage in libreria.

E di 'librerie' ce ne sono ormai di tanti tipi. I libri, infatti, si possono acquistare non solo nelle tradizionali librerie, ma anche nei supermercati, alle poste, nei centri commerciali, addirittura in banca. "E' vero -conferma Galla- e noi siamo contenti che i libri siano comunque venduti. Ma fare il libraio è un'altra cosa, anche se oggi le stesse librerie vendono molte cose, dalla penna alla maglietta, dal cappuccino all'aperitivo. Fare il libraio è un lavoro che comporta fatica, impegno e passione. Chi non è dotato di questi requisiti -conclude- difficilmente potrà farlo".

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