cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 15:55
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Boom di ritardi nei pagamenti commerciali nel trimestre

14 aprile 2014 | 19.02
LETTURA: 5 minuti

Boom di ritardi nei pagamenti commerciali nel trimestre

Milano, 14 apr. (Labitalia) - Nel primo trimestre 2014, si è registrata una nuova consistente riduzione della puntualità nei pagamenti delle imprese italiane nei confronti dei partner e fornitori. A marzo 2014, infatti, solo il 38% delle imprese è stata puntuale nell'onorare le fatture, un calo di ben 8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2013, quando la media era del 46%. Un altro dato che evidenzia le difficoltà del sistema dei pagamenti italiani è sottolineato dai ritardi oltre i 30 giorni, arrivati al 16%, + 45,2% rispetto a un anno fa e ben il 192,7% in più rispetto al 2010. E' quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014, aggiornato a fine marzo 2014 che verrà presentato domani da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane.

Nel dettaglio, a fronte di una quota pari al 38% di imprese puntuali, il 45,9% ha pagato con un ritardo fino a 30 giorni medi, mentre il 16,1% del totale ha saldato le fatture oltre un mese dopo la scadenza, registrando la percentuale più alta dal 2010, quando le imprese che pagavano con gravi ritardi erano ferme al 5,5%. Rispetto al primo trimestre 2013 i pagamenti puntuali sono calati del 17,2%, quelli fino a un mese di ritardo sono aumentati del 6,7%, quelli gravi, oltre i 30 giorni, sono saliti del 45,2%. Secondo i dati, è però rispetto al 2010 che le performance attuali in fatto di pagamenti delle nostre imprese sono drammaticamente peggiorate. In particolare, i ritardi gravi oltre i 30 giorni sono passati dal 5,5% del 2010 all'attuale 16,1%, quelli entro il mese sono passati dal 57% al 45,9%. Leggermente migliorata la percentuale di pagamenti puntuali, cresciuti di 0,5 punti percentuali rispetto al 2010 e arrivati al 38%. Un dato però ancora lontano da quello del 2011, quando le imprese virtuose erano ben il 45,7%.

Analizzando il fenomeno per 'dimensioni' delle imprese le micro realtà confermano il loro trend di puntualità nei pagamenti alla scadenza, ma al contempo presentano anche il maggior numero di ritardi gravi, giunti al 17,9% del totale, in crescita del 55% rispetto al primo trimestre 2013 e addirittura del 210% rispetto al 2010. Situazione opposta per le imprese 'large', puntuali solo nel 16,3% dei casi: il 75,2% salda entro un mese, solamente l'8,5% appartiene alla categoria cattivi pagatori, ovvero quelli che pagano oltre il mese di ritardo.

Rispetto a un anno fa, le 'large' hanno fatto registrare un aumento dei pagamenti puntuali del 16,4%, una diminuzione del 4,1% nella classe 'entro un mese', un aumento del 12,4% in corrispondenza dei ritardi gravi. Le piccole e le medie imprese, a marzo 2014 sono invece state virtuose rispettivamente nel 35,9% e nel 26,6% dei casi.

L'analisi per aree geografiche mostra un panorama estremamente diversificato. Infatti, mentre le imprese del nord mostrano una maggiore propensione a rispettare i termini pattuiti e a contenere il ritardo, nell'Italia meridionale i pagamenti sono complessivamente meno puntuali. Il Nord-Est risulta l'area geografica più affidabile con il 46,9% di pagamenti regolari. Nella situazione opposta invece si trovano le imprese di sud Italia e isole, con solo il 25,1% di pagamenti virtuosi. Nel mezzo si assestano il Nord-Ovest (43,7% di pagamenti alla scadenza) e il centro (33,5%). Nei ritardi gravi la situazione è analoga, con ancora una volta il meridione in grave difficoltà: ben il 27,9% delle imprese fatica a onorare gli impegni contrattuali (contro il 9,4% del Nord-Est).

Lo scenario a livello settoriale si presenta eterogeneo. I settori merceologici più puntuali risultano i servizi finanziari (51,5%) e l'agricoltura (48%), mentre nel commercio al dettaglio i pagamenti alla scadenza interessano solo il 26,3%. Nei pagamenti puntuali in difficoltà anche i trasporti e distribuzione (39,6%). Per quanto riguarda i ritardi più consistenti, troviamo ancora una volta il commercio al dettaglio con una quota del 27%. Per tutti gli altri settori la media si aggira intorno al 12,5%.

Rispetto al 2010 crescono i ritardi gravi in tutti i settori, ma in particolare il commercio al dettaglio mostra la situazione più critica con un aumento di oltre il 260% dei ritardi oltre i 30 giorni. Seguono i servizi, l'industria e l'edilizia con un aumento di oltre il 150%.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza