Roma, 8 apr. (Labitalia) - I consulenti del lavoro chiedono chiarimenti sulla legge contro lo sfruttamento minorile. "Restano da risolvere diversi dubbi, si legge su 'Italia Oggi', che sorgono in fase di applicazione della normativa mirata alla lotta contro lo sfruttamento minorile sotto l'aspetto sessuale e la pornografia, anche nella gestione dei rapporti di lavoro".
"E' necessario capire - fanno notare - a quali rapporti di lavoro si applica; se quelli instaurati dalla data di entrata in vigore in avanti ovvero anche a quelli preesistenti. La logica giuridica vorrebbe far prevalere la prima ipotesi. Poi c'è il problema del rinnovo del certificato che scade sei mesi dopo il rilascio, senza con questo gravare sulle imprese che cosi si vedono attribuire un nuovo e ulteriore onere con impegno di risorse fisiche ed economiche".
"Una soluzione potrebbe essere - continuano i consulenti del lavoro - un'autocertificazione del non venir meno delle condizioni iniziali, che pare poter essere oggetto di autocertificazione. Infine c'è da individuare la platea di collaboratori dell'azienda destinatari della norma medesima. Tutte condizioni di competenza del ministero del Lavoro, che non potrà tardare a rendere pubblica una circolare in materia".
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