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Def: Confindustria, accelerazione riformatrice salutare, ora no limbo

09 aprile 2014 | 19.29
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Def: Confindustria, accelerazione riformatrice salutare, ora no limbo

Roma, 9 apr. (Labitalia) - Il Def "traccia una salutare accelerazione riformatrice per il paese, a partire dal riassetto istituzionale, coerente con gli indirizzi annunciati dal governo al momento del suo insediamento". Ora "le misure programmate non finiscano nel limbo degli annunci". E' questo il commento di Confindustria. Il Documento inoltre, si legge in una nota, e' "coerente con gli indirizzi annunciati dal governo al momento del suo insediamento". L'attuazione, dunque, "sarà ora il banco di prova fondamentale e richiederà un impegno deciso del governo affinché le misure programmate non finiscano nel limbo degli annunci e possano dare vita a un progetto di sviluppo e di cambiamento realmente strutturale", dice ancora Confindustria, che chiede di "rafforzare le misure per la competitività delle imprese". Confindustria ritiene, infatti, "un passo troppo timido la riduzione dell'Irap pari al 10% annuo a regime, e dunque ad un importo minore nel 2014". "Non può che essere un primo segnale, cui dovrà necessariamente seguire una riduzione strutturale e sostanziale del costo del lavoro pagato dalle imprese, vero nodo da sciogliere per favorire la ripresa", spiega ancora. Resta, inoltre, il timore che l'aumento della tassazione sulle rendite finanziare a copertura del taglio dell'Irap, dice, "possa penalizzare l'accesso delle imprese a canali di finanziamento alternativi a quello bancario, in una fase di persistente contrazione del credito".

E proprio per riattivare la liquidità, sarà "decisivo", per Viale dell'Astronomia, il capitolo dei pagamenti dei debiti Pa. "Va al più presto completata l'operazione di smaltimento dell'arretrato e posti paletti affinché non si ripetano mai più simili situazioni. Su questo punto è degno di nota l'impegno del Governo ad impiegare ulteriori 13 miliardi, che andrebbero ad aggiungersi ai 47 già stanziati, e a definire meccanismi per assicurare che i debiti delle imprese siano pagati integralmente. Occorrerà però verificare se le misure allo studio siano sufficienti", spiega ancora. Confindustria valuta poi "positivamente" l'attenzione dedicata al Fondo di garanzia per le pmi, alla nuova Sabatini, allo sviluppo di strumenti finanziari alternativi al credito e la proposta di promuovere la patrimonializzazione delle imprese in particolare rifinanziando l'Ace. "Bene anche la flessibilità sull'utilizzo dei Fondi strutturali a sostegno degli investimenti", scrive ancora nella nota, che invece evidenzia l'assenza di un analogo impegno nel settore degli investimenti pubblici in infrastrutture "in cui non si registrano sostanziali segnali di inversione di tendenza rispetto alla notevole riduzione delle risorse verificatasi negli scorsi anni".

Stessa critica anche per il settore dello sviluppo sostenibile dove "le misure previste non appaiono coerenti con gli obiettivi di efficienza energetica e di crescita della green economy previsti dai target europei per il 2020", mentre è "positivo" l'impegno del Governo a rendere la spending review un esercizio permanente, in grado di portare a una riduzione strutturale della spesa pubblica, attraverso un miglioramento dei processi e delle organizzazioni delle Pa. Quanto alla riduzione dell'Irap "pari al 10% annuo a regime, e dunque a un importo minore nel 2014", viene giudicata "un passo troppo timido: non può che essere un primo segnale cui dovrà necessariamente seguire una riduzione strutturale e sostanziale del costo del lavoro pagato dalle imprese, vero nodo da sciogliere per favorire la ripresa". "Resta, inoltre, il timore che l'aumento della tassazione sulle rendite finanziare a copertura del taglio dell'Irap possa penalizzare l'accesso delle imprese a canali di finanziamento alternativi a quello bancario, in una fase di persistente contrazione del credito", prosegue.

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