Roma, 12 mar. (Labitalia) - Al via un'alleanza strategica tra il Consiglio nazionale delle ricerche e Confartigianato Imprese per diffondere la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica nell'artigianato e nelle piccole imprese, con l'obiettivo di rendere le Pmi più competitive nel mercato globale. A siglare il protocollo d'intesa sono stati ieri, nella sede del Cnr a Roma, Luigi Nicolais, presidente del Cnr, e Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, la Confederazione che rappresenta 700.000 mila artigiani e piccole imprese.
L'accordo, che ha una durata triennale, punta a individuare e sviluppare una serie di programmi di ricerca e di trasferimento tecnologico su temi specifici di comune interesse per il Cnr e per Confartigianato. Si tratta di favorire l'incontro fra domanda e offerta di innovazione, anche attraverso la creazione di un portafoglio di tecnologie disponibili, che le imprese potranno utilizzare nelle attività di innovazione di processo e di prodotto. A diffondere nuovi strumenti e competenze tra le piccole imprese sarà la rete associativa di Confartigianato, forte dei suoi 1.215 'sportelli' territoriali.
Nel dettaglio, la collaborazione avviata da Cnr e da Confartigianato prevede 4 assi di intervento: sviluppo di una struttura didattica nazionale di alta formazione e interscambio tra gli imprenditori del sistema Confartigianato e le risorse professionali delle articolazioni del sistema Cnr; attività di promozione locale con incontri tra i laboratori di ricerca e gli imprenditori; creazione di una struttura di supporto per la fornitura di know how sui temi della ricerca e dell'innovazione che possa fungere da help desk sui principali temi di interesse per le microimprese; sviluppo di un gruppo di progettazione per iniziative comuni a vari livelli (regionale, nazionale, europea e internazionale).
"Questo accordo conferma la volontà del Cnr di sostenere la diffusione dell'innovazione a 360 gradi", dichiara Luigi Nicolais, presidente Cnr. "L'aumento della competitività internazionale - spiega - sta imponendo, per assicurare prestazioni sempre più qualificate e la realizzazione di prodotti ad alto contenuto di conoscenza, sacrifici e investimenti che le piccole e micro imprese non riescono a fronteggiare da sole. Attraverso questa intesa intendiamo affiancarle, raccogliere la loro domanda di innovazione, sostenerne la crescita favorendo l'accesso diretto a competenze, tecnologie e servizi avanzati già sviluppati dalla rete di ricerca. L'intesa consentirà poi, attraverso la partecipazione ai programmi di finanziamento regionali e comunitari, di progettare e realizzare nuovi prodotti di elevato valore estetico e qualitativo, patrimonio della grande tradizione artigiana italiana. Sono sicuro che per queste realtà, molto vicine in spirito organizzativo e creativo a quella dei laboratori scientifici, si profila una nuova stagione di opportunità e sviluppo".
"Il protocollo d'intesa con il Cnr - sottolinea Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Imprese - rappresenta un'importante opportunità per favorire l'accesso dell'artigianato e delle piccole imprese alla ricerca e all'innovazione tecnologica e per aiutare il Paese a uscire da una situazione bloccata, caratterizzata dall'invecchiamento dei sistemi produttivi e delle capacità professionali. La ricerca e l'innovazione tecnologica sono la leva strategica per far recuperare competitività alle imprese, soprattutto a quelle di piccola dimensione che 'soffrono' l'assenza di strumenti adatti alle loro esigenze di sviluppo. Infatti, la forte propensione delle piccole imprese all'innovazione è ancora frenata da procedure complicate, troppo costose e pensate per la medio-grande impresa, dalla scarsa informazione, dalle esigue risorse pubbliche. Vengono così bloccate le potenzialità delle piccole aziende che costituiscono il 97% del tessuto produttivo e che, contrariamente a quanto si pensa, sono fortemente interessate alla ricerca e all'innovazione tecnologica. Secondo una nostra indagine, la grande maggioranza delle piccole imprese leader d'innovazione dedica il 13% del monte ore lavorate in un anno e investe circa 1,8 miliardi di euro l'anno in una costante attività di ricerca, sperimentazione, invenzione, prototipazione, oscura ai più perché si svolge quasi esclusivamente nel chiuso delle mura aziendali".