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Dagli ammortizzatori alle semplificazioni come cambia il mercato del lavoro

17 marzo 2014 | 14.23
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Dagli ammortizzatori alle semplificazioni come cambia il mercato del lavoro

Roma, 17 mar. (Labitalia) - Ammortizzatori, apprendistato, contratti, Durc, politiche attive, semplificazioni e maternità. Sono i settori di intervento annunciati dal governo che puntano a cambiare il panorama del mercato del lavoro italiano. Le nuove regole dell'apprendistato saranno operative a partire dall'entrata in vigore del decreto legge, varato mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri. Si prevede che la formazione pubblica diventi facoltativa e che si aboliscano i vincoli di stabilizzazione. Non è più obbligatoria la forma scritta per il piano formativo individuale. La retribuzione, per la parte riferita alle ore di formazione, è pari al 35%.

Anche per i contratti a termine la semplificazione dovrebbe diventare immediatamente operativa con l'entrata in vigore del decreto legge varato. Non si richiedono misure attuative. Il contratto può essere senza causale fino a 36 mesi. Le proroghe sono ammesse fino a 8 volte (nei 36 mesi), se riferite alla stessa attività. I contratti a termine non devono superare il 20% dell'organico.

In materia di Durc si va verso quello virtuale. La regolarità contributiva nei confronti dell'Inps, dell'Inail e delle casse edili sarà verificata dagli enti interessati solo con modalità telematiche. L'esito dell'interrogazione avrà valore per 120 giorni dall'acquisizione. Serve un decreto di attuazione del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge lavoro. Dovranno essere stabilite anche ipotesi di esclusione dalla nuova procedura.

In materia di ammortizzatori, l'obiettivo è assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori: tra le misure ipotizzate la revisione di criteri e oneri contributivi ordinari, la rimodulazione dell'Aspi e la sua estensione ai collaboratori. Il governo è delegato ad adottare, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi per il riordino delle regole sugli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e in caso di disoccupazione.

Per le politiche attive, invece, si punta a razionalizzare gli incentivi all'assunzione e quelli per l'autoimpiego. Dovrebbe arrivare un'agenzia nazionale per l'impiego per la gestione integrata delle politiche attive e passive. Il governo dovrà adottare, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge delega, uno o più decreti legislativi per riordinare la normativa sui servizi per il lavoro e sulle politiche attive. Sulla semplificazione il governo punta a rivedere il regime sanzionatorio, valorizzando gli istituti premiali, e a promuovere le comunicazioni telematiche, anche per gli adempimenti legati alla costituzione, gestione e cessazione del rapporto. In questo caso la semplificazione delle procedure e degli adempimenti sarà affidata a uno o più decreti legislativi da adottare entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge delega sul lavoro proposta dal governo.

In materia di contratti, l'obiettivo è stilare un testo organico di disciplina dei contratti esistenti, con l'introduzione, anche in via sperimentale, di nuove formule con tutele crescenti per i lavoratori coinvolti. Il governo è delegato ad adottare, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi per il riordino e la semplificazione dei contratti, tenendo conto anche degli obiettivi fissati dall'Unione europea. Il governo vorrebbe estendere l'indennità di maternità a tutte le lavoratrici. Le parasubordinate ne avranno diritto anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Previsti aiuti fiscali alle lavoratrici madri. Le misure a sostegno della genitorialità saranno inserite in uno o più decreti legislativi da adottare entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge delega sul lavoro proposta dal Consiglio dei ministri.

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