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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

14 maggio 2014 | 09.37
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 14 mag. (Labitalia) - "Ho chiesto a Renzi più poteri e uomini di qualità. Mi ha detto di sì, e mi ha promesso che lo farà in tempi brevi. Su quali saranno questi poteri siamo ancora in alto mare. Ma sono ottimista". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione. "Non è una questione di quantità - avverte - ma di qualità. Servono persone in grado di scoprire i rischi. Non siamo la magistratura, noi dobbiamo operare prima che siano commessi i reati, mettendo in campo tutte le misure preventive possibili. E per ottenere il massimo di trasparenza. Intanto però sono ancora in attesa degli altri quattro membri dell'Autorità. Per ora sono solo".

"La riforma del Terzo settore contiene punti molto importanti. Per la prima volta da vent'anni un governo si è posto l'obiettivo di fare chiarezza in questo magma variegato, superando la logica delle leggi di settore: la legge sul volontariato, sulle cooperative sociali, sulle imprese sociali, sull'associazionismo di promozione sociale. Provvedimenti varati in tempi diversi, senza unitarietà, spesso in contraddizione tra loro. Col risultato che chi opera in questi settori si ritrova caricato di responsabilità di altri". Così, in un'intervista a 'Avvenire', l'economista Stefano Zamagni.

"Avrebbe potuto essere un testo pensato per la campagna elettorale, declinato su una visione di breve periodo, e invece è una proposta complessiva e di respiro, che considera approfonditamente le diverse attività di Terzo settore. Ci pare un testo molto maturo per generare una buona riforma, utile ad accompagnare l'impegno che i cittadini attivi, dediti alle attività di volontariato, di associazionismo, di cooperazione sociale mettono quotidianamente. E contiene anche alcuni impegni quantitativi rilevanti, come l'espansione del servizio civile universale". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo Settore.

"Le buone pratiche in termini di conciliazione tra famiglia e lavoro esistono e stanno prendendo piede. Anche grazie alla contrattazione di secondo livello, strumento essenziale. Molte aziende hanno capito che investire in flessibilità è una risposta vincente. Paga". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Liliana Ocmin, segretario confederale della Cisl con delega a donne. "Perché al riconoscimento e alla soddisfazione delle esigenze della lavoratrice, subentra la fidelizzazione della stessa - spiega - che restituisce in termini di produttività quello che ha ottenuto in termini di vivibilità".

"C'è la disponibilità a pagare tutto quello che arriva, sicuramente quanto fatto finora permette di non accumulare ulteriori debiti. Può darsi che tutti i residui passati non verranno evasi (97 miliardi, stima Bankitalia, è credibile) quest'anno. E' presumibile pensare che con i nuovi meccanismi la gran mole del debito verrà pagata entro i primi tre mesi del 2015". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, riferendosi ai pagamenti della Pa. "La prima parte della delega fiscale su cui puntiamo - dice - è la semplificazione: spedire a milioni di italiani la dichiarazione dei redditi. Sul resto non riesco a fare previsioni".

"E' arrivato il momento delle decisioni perché l'intesa con Etihad è davvero a un passo e tutti, dai soci privati alle banche, sono chiamati a fare la loro parte per far decollare l'alleanza. E' serio e credibile i piano industriale della compagnia di Abu Dhabi su Alitalia. Punta tutto sullo sviluppo e non possiamo perdere un'occasione simile". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. "Le banche stanno facendo - avverte - la loro parte ed è legittimo che sollevino dubbi. Hanno degli azionisti a cui rispondere. Ma se poi l'alleanza dovesse svanire non vengano a piangere sul latte versato. Credo sia anzitutto loro interesse puntare su una grande compagnia internazionale in grado di macinare ricavi e utili".

"Abbiamo un gap digitale insostenibile. Parliamo di 25 miliardi di euro all'anno non investiti in Ict rispetto alla media europea". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', presidente di Confindustria digitale, Elio Catania. "Non dimentichiamo - aggiunge - l'apporto dell'Ict anche in termini di creazione di nuove forme di lavoro .Secondo dati Ue se riusciremo a prendere il passo degli altri Paesi europei in termini di investimenti in Ict avremo la mancanza di 200mila esperti informatici nel 2020 sul totale di un milione in Europa. Pensiamo per esempio a voucher per la formazione. Ma stiamo lavorando con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per trovare un modo per allocare presso pmi molti giovani precedentemente formati proprio dalle nostre imprese".

"L'attuazione del quoziente familiare sarebbe un salto di qualità da parte di questo governo anche dal punto di visto dell'impegno sui temi sociali come quello della famiglia. Mi auguro che si arrivi, in tempi non troppo lunghi, aduna piena applicazione della proposta per dare un segnale forte. C'è da tener presente che Renzi in questi mesi di proposte ne ha fatte parecchie. Ora è necessario che diventino atti legislativi". Così, in un'intervista a 'Il Tempo', presidente del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli.

"Vogliamo la riforma del lavoro: siamo riformisti e lo chiediamo da tempo - osserva - la lotta all' emergenza occupazionale è la risposta che si deve dare al disagio sociale diffuso, alle moltitudini di giovani che non trovano lavoro e a quanti l'hanno perso. Siamo in attesa che Renzi si decida a passare dalle enunciazioni di principio del Jobs act ai testi concreti, non è più il momento di lanciare slogan: è ora di definire i contenuti. Diversamente significherebbe assumere atteggiamenti dilettantistici e superficiali nell'affrontare una delle questioni più gravi per il Paese. Riteniamo sia stato, e continui ad essere, un grave errore il non aver coinvolto le parti sociali. Il ruolo del sindacato, sicuramente da riformare, è determinante, anche se qualcuno, probabilmente, vorrebbe rottamarlo. Ma il tentativo di rottamarlo è molto rischioso perché significherebbe indebolire gli spazi di democrazia".

"I rilievi dei tecnici del Senato mi sembrano sulla stessa linea di quelli della Banca d''Italia. I Servizi di bilancio ci sono dal 1989-1990, ed è da allora che ci si chiede ciclicamente se il loro lavoro viene poi smentito o meno. Il punto è che in termini contabili ed ex post le coperture poi ci sono, i governi le trovano e il Parlamento come anche in questo caso lavora in direzione contabilmente corretta. Ma non è così in termini di previsioni tendenziali macroeconomiche. In altri termini, se le coperture previste poggiano su stime ottimistiche il risultato finale sarà fuori asse. Sono almeno vent'anni che ricorriamo a misure correttive, dovremmo chiederci se sono le coperture finanziarie che non vanno o se è sbagliata la qualità delle politiche economiche". Così in un'intervista a 'La Stampa', Paolo De Ioanna, uno dei maggiori esperti di bilancio dello Stato, stretto collaboratore di Ciampi e Padoa Schioppa.

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