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Crisi: l’indagine, produttività collegata a soddisfazione dipendenti

23 giugno 2014 | 16.12
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Dal 27 al 29 giugno convegno Aida su emozioni e comunicazione analogica.

Crisi: l’indagine, produttività collegata a soddisfazione dipendenti

“In tempi di crisi la produttività in azienda è direttamente proporzionale alla soddisfazione e serenità dei dipendenti”. E’ quanto emerge da un sondaggio di Imr Ricerche, realizzato su un campione di 100 persone, che rivela come nel 93% degli intervistati lo stipendio e la stabilità vengono dopo la realizzazione professionale sul lavoro, mentre solo il 15% si dichiara davvero coinvolto e soddisfatto della propria attività lavorativa. L’argomento sarà al centro, all’hotel Bernini Bristol di Roma dal 27 al 29 giugno, in occasione del convegno internazionale Aida delle discipline analogiche ’La voce delle emozioni: comunicazione analogica 2.0-dal simbolismo al negoziato analogico’.

“In ambito aziendale una risorsa che ha perso stimolo all’attività lavorativa -spiegano Stefano Benemeglio e Ercole Renzi, coach dell’evento- non è produttiva, è a disagio e crea emotività negativa. E’ compito del manager disinnescare questo processo, facendo sentire i propri collaboratori dei soggetti apprezzati”.

“A volte può bastare osservare dei semplici consigli: essere consapevoli che ogni azienda ha due tipi di clienti: quelli esterni quelli che acquistano i prodotti-servizi e quelli interni, cioè i collaboratori. Bisogna riservare identica attenzione e identica professionalità a entrambi”.

Per i due coach, “spargere a piene mani attenzione, stima e considerazione sono gli ingredienti formidabili che fanno crescere le persone e aumentano la loro motivazione”. “Bisogna chiedersi quanto impegno, in azienda, viene messo nel rimproverare e quanto nell’apprezzare. E’ necessario comprendere che in azienda nessuno sta in panchina ad osservare e dirigere gli altri che giocano ma che, a partire dal top management, tutti partecipano alla partita e tutti devono mettersi in gioco e, soprattutto, in discussione”, dicono.

“Occorre, inoltre, nutrire pensieri positivi -suggeriscono Benemeglio e Renzi- a proposito dei collaboratori ed essere consapevoli che pregiudizi e stereotipi, spesso, creano esattamente le realtà negative che si vorrebbero evitare: capire che i collaboratori sono lo specchio dello stile di management di chi li guida. Interpretare poi la propria leadership come costante attenzione a far emergere il talento dei collaboratori”.

“Le discipline analogiche -precisa poi Stefano Benemeglio- trovano spazio in ambito aziendale in particolare in due modi: armonizzando l’aspetto psico-emotivo con gli obiettivi lavorativi, affinché i dipendenti affrontino le dinamiche quotidiane con un alto potere decisionale, volontà, determinazione, entusiasmo e motivazione. E, nel secondo modo, imparando le tecniche più raffinate della comunicazione analogica in ambito professionale per gestire rapporti relazionali e sociali al fine di abbattere le difficoltà lavorative e perseguire gli obiettivi aziendali in piena armonia”.

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