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Professioni: Calderone, pronti ad ‘accendere’ riflettori su riforme

25 giugno 2014 | 13.09
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Si è chiuso il congresso dei consulenti del lavoro a Fiuggi, a 50 anni dall’istituzione dell’albo, ed è partito il ‘Festival del lavoro’ in programma fino a sabato. La presidente annuncia il regolamento per lo sciopero della categoria e il primo congresso Cup (video), ma anche una ‘busta arancione’ con la posizione previdenziale, e lancia l’appello alla categoria a guardare al futuro con scelte di prospettiva.

Professioni: Calderone, pronti ad ‘accendere’ riflettori su riforme

‘Accendere’ i riflettori sulle riforme necessarie a far ripartire il Paese, a cominciare da quella del lavoro. E’ l’obiettivo centrale dell’8° congresso nazionale dei consulenti del lavoro, che ha preso il via oggi a Fiuggi.

“Questo è un congresso -spiega Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, a Labitalia- che ha molte chiavi di lettura e molti obiettivi. In questo momento, festeggiamo i 50 anni dell’istituzione dei nostri albi professionali e quindi ribadiamo quello che è il percorso dei consulenti del lavoro all’interno delle professioni ordinistiche”.

“Professioni -prosegue- che sono certamente attente a quelli che sono i percorsi della società, della gente, del Paese. E che si sono più volte candidate a essere polo di eccellenza per suggerimenti, per riforme che possano davvero cambiare il volto del Paese e dare un futuro alle giovani generazioni”.

Un futuro che per i professionisti passa dall’attuazione delle riforme. “Noi vorremmo che davvero si accendessero i riflettori -sottolinea Calderone- su una riforma sistemica del lavoro e non su tante piccole riforme frammentate che portano solo benefici temporanei. Abbiamo bisogno di ripensare le regole, ripensare il sistema, snellire gli adempimenti e soprattutto ridare fiducia alle aziende, ai lavoratori, ai cittadini e alle famiglie italiane”.

E i consulenti del lavoro, a 50 anni dall’istituzione dell’albo, guardano al futuro. “La professione -osserva Calderone- è cambiata insieme al Paese. E’ cresciuto il Paese, sono cresciuti i consulenti del lavoro. Eravamo 15.801 nel 1979 quando è stata emanata la nostra legge ordinamentale, oggi siamo 28mila, gestiamo 1 milione e 250mila aziende e 7 milioni di rapporti di lavoro”.

“Sono numeri importanti -conclude- che danno la dimensione soprattutto di un impegno sociale a favore del lavoro, della promozione del lavoro”.

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