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Fondazioni: Guzzetti, costruire Welfare di comunita'

03 luglio 2014 | 17.48
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E' unica risposta a crisi, bisogna rispondere a sfide cambiamento.

Fondazioni: Guzzetti, costruire Welfare di comunita'

E' necessario "costruire tutti insieme un vero e proprio welfare di comunità, capace di rispondere in maniera efficiente ed efficace alle sfide del cambiamento". E' quanto sottolinea il presidente dell'Acri, l'associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, Giuseppe Guzzetti, in occasione della tavola rotonda 'Welfare di comunità: il ruolo delle Fondazioni'.

"La risposta alla crisi del nostro welfare non potrà che essere collettiva e societaria, e quindi più propriamente di natura 'politica'. Domanda e offerta di protezione sociale dovranno essere ripensate - ha osservato - molte incrostazioni dovranno essere rimosse a favore di nuovi e più flessibili strumenti; saranno necessarie una maggiore responsabilità degli operatori e degli utenti dei servizi, nonché l'attento governo e il rigoroso controllo dei processi".

Guzzetti inoltre su un aspetto da correggere, "la scelta di assegnare una parte rilevante delle prestazioni pubbliche sotto forma di trasferimenti monetari alle persone e alle famiglie, generalmente erogati dall'Inps senza alcun coordinamento con i Comuni, che sono gli erogatori di servizi reali". Questa scelta, ha rilevato, "ha senz'altro assicurato elevati gradi di flessibilità, ma al contempo ha posto in capo ai beneficiari la scelta di come destinare le risorse ricevute, rendendo complicata, se non impossibile, ogni valutazione di efficacia di prestazioni alternative e con la conseguenza di non aumentare l'autonomia degli utenti".

Inoltre, ha proseguito, "il sistema di welfare risulta fortemente sbilanciato a favore di interventi di protezione sociale a tutela dei lavoratori con forme occupazionali più stabili, trascurando quelli con impiego precario e coloro che non riescono ad accedere al mercato del lavoro, sottodimensionando le risorse rivolte più propriamente e direttamente ai servizi di tutela e assistenza delle persone".

La ricetta dell'Acri passa per tre priorità cui ispirare gli interventi nell'area socio-assistenziale: individuare modelli capaci di perseguire obiettivi sia di efficacia che di efficienza; implementare interventi che sviluppino o potenzino le risorse umane e professionali, nonché le reti presenti sui territori; promuovere sistemi di governo comunitario e di erogazione dei servizi in grado di integrare in modo virtuoso, in una logica di sussidiarietà, le risorse pubbliche e quelle private disponibili.

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