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Palermo: nuovo consiglio Manageritalia, Mencarelli presidente

08 luglio 2014 | 17.32
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Un organismo giovane, età media 50 anni, che rappresenta al meglio settori vitali per l’economia di oggi.

Palermo: nuovo consiglio Manageritalia, Mencarelli presidente

Nuovo consiglio per Manageritalia Palermo. Un organismo giovane, età media 50 anni, che rappresenta al meglio settori vitali per l’economia di oggi. Infatti, il nuovo presidente, Luca Mencarelli (39 anni), ha una lunga esperienza in primarie aziende della revisione contabile, prima a Roma e dal 2009 a Palermo. Il vicepresidente Francesco Leonardi (38 anni) lavora da sempre nella moderna distribuzione con esperienza variegata in ben quattro aziende di rilevanza internazionale. L’altro vicepresidente, Carmine Pallante (50 anni), dopo una lunga esperienza ai massimi livelli di aziende leader del settore farmaceutico, lavora oggi come direttore di un’azienda partecipata dal Comune di Catania.

Non da meno le competenze e esperienze dei restanti consiglieri, alcuni dei quali rieletti dopo il precedente mandato, che spaziano dal turismo all’industria, dalla formazione ai servizi avanzati. "Insomma, una bella squadra eterogenea e unita nell’intento di contare di più sull’isola, non tanto in termini di notorietà, ma di idee, contributi e azioni portate a compimento insieme a politica, istituzioni e business community", sottolinea Manageritalia.

"Siamo forti dell’entusiasmo per questa nuova sfida - dice il neopresidente Luca Mencarelli - che, unito all’esperienza di vita associativa di alcuni dei miei colleghi, sarà indispensabile per essere sempre più vicini e dialogare al meglio con gli associati e il territorio. La scarsa managerialità è uno dei gap della Sicilia e per superare questo scoglio dobbiamo aprire un dialogo sempre più stretto con imprenditori, business community, istituzioni, politica e società. Dobbiamo capire, pur contro ben noti luoghi comuni dell’Isola, che oggi per fare impresa ed essere competitivi - afferma - servono competenze, anche e soprattutto manageriali, dialogo e collaborazione con i lavoratori, i partner e i clienti. La gestione manageriale è oggi imprescindibile per competere e le imprese devono collaborare ed entrare per forza nelle catene del valore, che ormai si muovono a livello mondiale. Per farlo non occorre essere grandi, ma è necessario superare un nanismo, spesso non solo dimensionale, anche, per esempio, mettendosi in rete e affidando, con un contratto di rete, la gestione del nuovo soggetto a uno o più manager. Solo così il territorio può tornare a crescere e quindi a creare occupazione e ricchezza per tutti", conclude.

I dati sui manager ci dicono che negli ultimi anni, dal 2008 al 2012, in Sicilia, dove la managerialità è già scarsissima, le cose sono fortemente peggiorate. I dirigenti sono diminuiti del 5,9%% (-2,5% a livello nazionale), mentre i quadri sono aumentati del 23,1% (+10%), in un tessuto economico già povero di dirigenti (1.511 in totale, 0,27 dirigenti ogni cento lavoratori dipendenti) e non particolarmente ricco di quadri (10.858).

A Palermo, che ha quasi la metà dei dirigenti della regione (623 su 1.511), il rapporto dirigenti dipendenti è allo 0,41%, molto inferiore a quello di Milano (2,5%) e di altri grandi città del Nord e Centro. Ancora peggio stanno poi Siracusa (0,35%), Caltanissetta (0,29%), Catania (0,27%), Agrigento (0,18%), Messina (0,17%), Trapani (0,1) ed Enna (0,06%).

Nota positiva la percentuale di donne dirigenti che è del 14,5% a livello nazionale, 14,7% in Sicilia e 21,5% a Messina e 17,8% a Palermo. A livello di quadri, invece, le donne sono il 28,1% in Italia, 22,1% in Sicilia 6,9% a Ragusa e 24,5% a Palermo.

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