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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

11 luglio 2014 | 09.43
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Furlan (Cisl): "Prioritarie le altre parti della delega quella che punta ad estendere gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori e quella che mira al riordino dei servizi per l'impiego per fare partire le politiche attive".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"C'è una generazione che ha studiato l'Europa solo sui libri, ora è il momento giusto per dare la possibilità a tutti di viverla". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Francesco D' Arrigo direttore dell'Agenzia nazionale per i giovani. "I nostri ragazzi possono vantare un'ottima preparazione accademica -fa notare- ma sono svantaggiati rispetto ai loro coetanei perché non hanno esperienze lavorative da poter spendere. Noi offriamo ai ragazzi dai 15 ai 30 anni, che magari non hanno partecipato a un Erasmus all'università, la possibilità di cimentarsi in un progetto all'estero. Si tratta di piccoli incarichi, come collaborare in un'associazione di volontariato o in organizzazioni che operano nel settore dell' istruzione, formazione o sport, ma che possono fare la differenza al momento di inviare un curriculum vitae".

"Attorno a queste vetture, ruota un attivo mondo del lavoro fatto di specialisti: carrozzieri, carburatoristi, elettrauto, sellai, specialisti in pneumatici, un mondo molto importante per la nostra economia. Ultimo ma non ultimo, gara e sfilata portano poi appassionati, curiosi e proprietari di seconde case nei due Comuni per un insolito weekend di luglio che anima tutta l'economia locale". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Piergiorgio Re, presidente dell'Automobile Club Torino e vice presidente dell'Automobile Club d'Italia riferendosi alle competizione storico-sportive automobilistiche.

"La disputa sul contratto unico, inclusa la riscrittura dell'articolo 18 rischia di diventare troppo ideologica. Il vero problema è un altro. Costruire un sistema in cui ci sia un numero sufficiente di contratti, ma che non siano ridondanti. Nel libro (Divieto di assumere ndr) faccio l'esempio dei nove contratti potenzialmente utilizzabili per un'ora di lavoro di una badante o di una babysitter. Si crea una confusione da cui non si esce". Così, in un'intervista a 'Libero', il giuslavorista Giampiero Falasca.

"Sono 15 anni che la normativa sul lavoro, e in particolare sulle tipologie contrattuali, è oggetto di continue modifiche, tanto che oggi risulta quasi incomprensibile. Ci aspettiamo finalmente un Testo unico che coniughi chiarezza con semplificazione". Così, in un'intervista a 'Libero', Annamaria Furlan segretario generale aggiunto della Cisl. "Noi riteniamo prioritarie le altre parti della delega -osserva- quella che punta ad estendere gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori e quella che mira al riordino dei servizi per l'impiego per fare partire le politiche attive. Più in generale, le nostre priorità puntano alla ricerca di soluzioni per i veri fattori di sviluppo, al rilancio degli investimenti pubblici e privati, all'innovazione in tutti i settori produttivi. Non capiamo, quindi, l'attuale enfasi sulle modifiche alle regole che, dopo sei anni di crisi, poco possono fare in assenza di misure più robuste per la crescita".

"I principi posti dal disegno di legge vanno nella giusta direzione dello snellimento dell'ancora troppo pesante apparato burocratico. Tuttavia, mancano previsioni che possano incidere positivamente sul rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione per ridurre il contenzioso giurisdizionale. Si dovrebbe agire, ad esempio, potenziando i ricorsi amministrativi, che una deplorevole quanto radicata tendenza culturale della burocrazia riduce a mero preludio della lite giudiziaria. Inoltre si potrebbe sollecitare i dirigenti a valutare attentamente gli atti del procedimento in caso si rischi il contenzioso. In questo senso, sarebbero efficaci penalità economiche per i dirigenti che accrescano o non impediscano il contenzioso". Lo scrive su 'Libero', Carmine Santoro memebro della Scuola in formazione della persona e mercato del lavoro Adapt-Cqia università di Bergamo, riferendosi al disegno di legge delega del Jobs act del governo Renzi.

"Andrebbe abolito lo Statuto dei lavoratori. Non mi si fraintenda: manteniamo gli accordi confederali, così come le tutele per i lavori notturni o per il lavoro minorile. Ma ripartiamo, finalmente. Restituendo alle parti sociali il loro ruolo. Sottraendolo ai giuristi e ai magistrati". Così, in un'intervista a 'Libero', l'economista Giulio Sapelli. "Bisogna avere un atteggiamento ben più positivo -sottolinea- verso i sindacati dei lavoratori e datoriali. C'è in gioco il concetto stesso di democrazia, a mio parere. I sindacati hanno incivilito questo Paese, devono tornare a giocare un ruolo determinante".

"I dati non si discutono, ma si accettano così come sono. Resta il fatto che nelle imprese tira un'altra aria: diverse aziende sono costrette a fare gli straordinari e a chiamare i dipendenti al lavoro anche al sabato per far fronte agli ordini. Ci sono segnali di ripresa in po' in tutti i settori e il lieve rimbalzo dei consumi energetici sembra confermarli". Così, in un'intervista a 'Il resto del Carlino', l'economista Carlo Scarpa. "La riforma più importante -ammette- è quella della giustizia civile: per attirare investimenti ci vuole la certezza del diritto, altrimenti chi ha i soldi preferisce lasciarli al sicuro. Il secondo punto è la sburocratizzazione: c'è bisogno di ridurre al massimo tutti i passaggi per fare impresa, con una riforma radicale della pubblica amministrazione. Al terzo punto c'è il controllo del territorio nelle zone ad alta densità di mafia, altrimenti resteranno sempre indietro in tutte le attività economiche".

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