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Alitalia: accordo su esuberi, pressing su Cgil per firma

14 luglio 2014 | 09.34
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Prevede 2.251 esuberi, di cui 616 ricollocati nel perimetro aziendale, 681 esternalizzati , 954 in mobilità.

Alitalia: accordo su esuberi, pressing su Cgil per firma

Un accordo quadro firmato da Cisl, Uil, Ugl e associazioni di categoria ma non dalla Cgil, che si è presa tre giorni di tempo per decidere se sottoscriverlo o meno, quello sugli esuberi Alitalia, raggiunto nella serata di sabato. Una proposta elaborata dal governo che prevede 2.251 esuberi, di cui 616 ricollocati nel perimetro aziendale, 681 esternalizzati entro il 31 dicembre prossimo, 954 posti in mobilità con sperimentazione di contratti di ricollocamento. La proposta non prevede invece il ricorso alla cig prima della mobilità, che era stata ipotizzata in precedenza ma sulla quale l'azienda aveva sollevato dubbi di natura legale. E se il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ricorda che "l'accordo è valido anche senza la Cgil", l'ad della compagnia, Gabriele Del Torchio, si dice "fiducioso" e auspica che possa sciogliere la sua riserva.

Nel dettaglio, dei 616 lavoratori che saranno ricollocati nel periodo aziendale, 250 sono assistenti di volo ai quali verrà applicato il contratto di solidarietà. Ci sono poi 200 lavoratori che andranno a sostituire i contratti a tempo determinato. A questi si aggiungono i dipendenti che andranno in pensionamento e quelli che daranno dimissioni volontarie. Per quanto riguarda i 681 lavoratori che verranno esternalizzati entro fine anno, non ci sono ancora cifre dettagliate. Le aree interessate sono quelle della manutenzione (si parla di Atitech) dell'It e di servizi nel perimetro dei fornitori di Alitalia e Adr.

Inoltre, è confermato il numero dei 100 piloti che dovrebbero essere assunti previa selezione e su base volontaria e di 100 manutentori. Tutti i 681 lavoratori passeranno necessariamente attraverso la mobilità prima di essere ricollocati in altre aziende. Infine, scende da 980 a 954 il numero dei lavoratori che andranno in mobilità e ai quali verrà applicato il contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilità. Complessivamente, andranno in mobilità 1.635 lavoratori.

Le parole di Lupi sono quelle che spiegano l'epilogo di una trattativa difficile: "Mi auguro che la Cgil si sia presa tre giorni per capire l'importanza dell'opportunità che abbiamo davanti e che quindi firmi l'accordo", dice, aggiungendo: "Se non firma, l'accordo è valido comunque, con l'80% dei lavoratori rappresentati dalle altre sigle sindacali".

In Corso d'Italia, in queste ore, dunque, si valutano i contenuti dell'accordo e si registrano posizioni con sfumature diverse. Netta la presa di posizione del segretario nazionale della Filt, Mauro Rossi, che affida a un tweet tutto il suo disappunto: "Un accordo separato. Uno scempio dei diritti dei lavoratori. Impossibile da firmare. Da contrastare in ogni sede".

Più articolata l'analisi del segretario confederale, ex leader Filt, Fabrizio Solari: "Restiamo attenti allo sviluppo del confronto e valuteremo il da farsi con il massimo di coinvolgimento dei lavoratori. L' unica cosa che mi sento di escludere è che la Cgil si estranei dalla vicenda".

Anche Del Torchio, in una nota, fa riferimento alle scelte della Cgil: "Voglio ringraziare i sindacati Cisl, Uil, Ugl e le associazioni professionali Anpac, Anpav e Avia che hanno capito l'urgenza e la necessità di trovare un accordo, assumendosi la responsabilità di una scelta che assicuri un futuro di sviluppo ad Alitalia e la garanzia del posto di lavoro a più di 11 mila persone della compagnia, a cui si aggiungono tutti i lavoratori dell'indotto. Sono fiducioso che, con lo stesso spirito, anche chi non ha ancora sciolto la riserva possa arrivare alla sottoscrizione di questo accordo, doloroso ma necessario per ridare sviluppo e prospettiva all'intero settore".

Il manager rivendica tutta l'importanza dell'accordo raggiunto: "E' un altro passo decisivo di questa road map che mi auguro a breve ci porterà alla definizione dell'alleanza strategica con Etihad Airways". L'ingresso di Etihad nel capitale di Alitalia, prosegue Del Torchio, "sosterrà la nascita di un nuovo vettore italiano molto competitivo, con una forte proiezione verso l'estero e caratterizzato da un grande progetto industriale e da un'offerta di altissima qualità". Tutto questo, aggiunge, "favorirà lo sviluppo della compagnia, del trasporto aereo nazionale e, soprattutto, dell'intero sistema turistico e produttivo del nostro Paese''.

Una valutazione raccolta dal leader Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede con forza la garanzia del governo rispetto a quanto concordato: "Noi abbiamo saputo conciliare gli interessi generali del paese con quelli dei lavoratori di Alitalia, garantendo la nascita di un nuovo vettore aereo italiano altamente competitivo e di grande qualità", premette. Ora, rilancia, "tocca al governo far rispettare l'accordo sulla ricollocazione puntuale di tutti i lavoratori che andranno in mobilità". Bonanni, quindi, avverte: "La Cisl vigilerà sul rispetto coerente di tutti i punti dell'intesa per non lasciare per strada nessun lavoratore di Alitalia".

Lupi, intanto, parla di settimana "decisiva" per la chiusura dell'operazione Alitalia-Etihad, scandendo l'agenda dei prossimi giorni. Oggi l’incontro con imprese e banche, martedì con i sindacati per il contratto e la riduzione del costo lavoro, poi arriverà Hogan per la definizione del contratto". Il 22 luglio Lupi sarà a Bruxelles per "presentare il programma del semestre e aggiornare in maniera definitiva sul lavoro fatto per questo grande accordo industriale". Quindi, il ministro conclude: "Vogliamo libera concorrenza, adesso le compagnie devono fare i conti con l'Italia protagonista nel settore".

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