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Camere Commercio: Bassilichi, uscire tutti da Unioncamere Toscana

15 luglio 2014 | 17.09
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Il presidente della Camera di Firenze, dobbiamo tornare a essere utili per imprese. I commenti di Unioncamere Toscana, Camere di commercio di Arezzo e Grosseto, Cna Toscana. Le novità in arrivo da Bologna e Piemonte.

Leonardo Bassilichi, presidente Camera commercio di Firenze
Leonardo Bassilichi, presidente Camera commercio di Firenze

"Io confermo la volontà di uscire da Unioncamere Toscana. So che sulla norma di legge ci sono diverse interpretazioni e non voglio entrare in una battaglia 'tecnica' con i miei colleghi delle altre Camere territoriali, con i quali mi riprometto di confrontarmi per trovare una soluzione. Questo perchè, se tutti siamo d'accordo sulla non utilità di Unioncamere Toscana, allora si può tranquillamente chiudere, salvaguardando però le professionalità e l'occupazione delle 40 persone che vi lavorano". Così Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze, spiega a Labitalia le sue intenzioni di riforma della struttura camerale, verso "un'agenzia di sviluppo", che non prevede più l'adesione a Unioncamere Toscana e altre "cose che non sono più utili alle aziende".

La strada da seguire, per Bassilichi, è quella della riforma delle Camere di commercio indicata dal governo con il dl 90/2014, con la riduzione del 50% degli oneri dovuti dalle imprese alle Camere di commercio, che dovrebbe partire dal 1° gennaio 2015. "Io sono stato fortunato -spiega- perchè, dopo pochi giorni dalla mia elezione a presidente, il premier ha indicato con un decreto legge il taglio dei diritti camerali, indicando un nuovo modello camerale".

"Oggi nel nostro territorio -spiega Bassilichi- la Camera di commercio non viene considerata dalle imprese utile e funzionale al loro sviluppo e a quello del territorio. Il problema è proprio questo e cioè che le imprese non credono nell'utilità della Camera di commercio. Il nostro obiettivo è arrivare al 1° gennaio 2015, lavorando in questi sei mesi, per tornare a farci considerare uno strumento utile per il territorio e le aziende, e diventare un'agenzia di sviluppo".

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