Il presidente della Camera di Firenze, dobbiamo tornare a essere utili per imprese. I commenti di Unioncamere Toscana, Camere di commercio di Arezzo e Grosseto, Cna Toscana. Le novità in arrivo da Bologna e Piemonte.
"Io confermo la volontà di uscire da Unioncamere Toscana. So che sulla norma di legge ci sono diverse interpretazioni e non voglio entrare in una battaglia 'tecnica' con i miei colleghi delle altre Camere territoriali, con i quali mi riprometto di confrontarmi per trovare una soluzione. Questo perchè, se tutti siamo d'accordo sulla non utilità di Unioncamere Toscana, allora si può tranquillamente chiudere, salvaguardando però le professionalità e l'occupazione delle 40 persone che vi lavorano". Così Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze, spiega a Labitalia le sue intenzioni di riforma della struttura camerale, verso "un'agenzia di sviluppo", che non prevede più l'adesione a Unioncamere Toscana e altre "cose che non sono più utili alle aziende".
La strada da seguire, per Bassilichi, è quella della riforma delle Camere di commercio indicata dal governo con il dl 90/2014, con la riduzione del 50% degli oneri dovuti dalle imprese alle Camere di commercio, che dovrebbe partire dal 1° gennaio 2015. "Io sono stato fortunato -spiega- perchè, dopo pochi giorni dalla mia elezione a presidente, il premier ha indicato con un decreto legge il taglio dei diritti camerali, indicando un nuovo modello camerale".
"Oggi nel nostro territorio -spiega Bassilichi- la Camera di commercio non viene considerata dalle imprese utile e funzionale al loro sviluppo e a quello del territorio. Il problema è proprio questo e cioè che le imprese non credono nell'utilità della Camera di commercio. Il nostro obiettivo è arrivare al 1° gennaio 2015, lavorando in questi sei mesi, per tornare a farci considerare uno strumento utile per il territorio e le aziende, e diventare un'agenzia di sviluppo".