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Maltempo: Coldiretti, estate in tilt è già costata un miliardo

28 luglio 2014 | 09.41
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Il maltempo ha colpito anche l’occupazione stagionale.

Maltempo: Coldiretti, estate in tilt è già costata un miliardo

L’estate in tilt è già costata oltre il miliardo di euro per colpa del maltempo che ha sconvolto soprattutto le attività turistiche e quelle agricole, ma ha anche cambiato le abitudini stagionali degli italiani, con un calo preoccupante dei consumi di frutta estiva. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’arrivo dell’ennesima perturbazione, nel sottolineare che il tempo incerto ha ritardato le partenze per le vacanze e tagliato le gite in giornata lasciando più vuoti, nelle principali località turistiche, alberghi, ristoranti, ombrelloni e centri di divertimento ma i temporali, la pioggia e la grandine hanno anche distrutto a macchia di leopardo le campagne e cambiato le abitudini alimentari con un minor consumo di prodotti stagionali, dai gelati alla frutta che registrano quotazioni quasi dimezzate del tutto insostenibili per i produttori agricoli.

L’inizio dell’estate è stato segnato - sottolinea la Coldiretti - dal 34% di pioggia in più caduta nel mese di giugno con punte di oltre il +200% in alcune zone anche turistiche del Centro-Sud e del tempo incerto della prima meta di luglio. Il risultato è che, anche considerando le partenze del week-end, non più di 6 milioni di italiani - stima la Coldiretti - sono già partiti per le vacanze per concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa.

Il maltempo che ha lasciato a casa gli italiani ha anche colpito l’occupazione stagionale e a rischio - osserva la Coldiretti - ci sono dieci milioni di giornate di lavoro nella raccolta dell’ortofrutta estiva, ma anche tutti quei profili professionali utilizzati dalle strutture turistiche come cuochi, camerieri, addetti all'accoglienza, all'informazione, ai servizi e all'assistenza alla clientela.

Il crollo dei consumi della frutta estiva rischia di far scomparire un quinto dei pescheti italiani, con gravi effetti sull’occupazione sull’ambiente e sulle imprese, secondo la Coldiretti, impegnata in una mobilitazione che ha visto la distribuzione di decine di quintali di pesche e nettarine con gli agricoltori all’arrembaggio delle spiagge di Riccione sui velieri. Ma la situazione è difficile anche per altre coltivazioni come le susine i meloni e i cocomeri con quotazioni che - denuncia la Coldiretti - non consentono neanche di coprire i costi di raccolta.

In particolare, la pioggia e i temporali che non abbandonano la penisola in un'estate da record per piovosità fanno prevedere un taglio dei raccolti, dal miele al pomodoro che nella pianura padana potrebbe raggiungere il 20%, secondo un monitoraggio della Coldiretti. A preoccupare - continua la Coldiretti - sono anche gli effetti del maltempo sul pomodoro destinato a passate, polpe e concentrato nel Nord Italia, dove le precipitazioni sono state eccezionali e spesso accompagnate dalla caduta di grandine che ha colpito a macchia di leopardo in quasi tutte le regioni anche le colture orticole e frutticole.

Attesa anche per la vendemmia che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni ma già adesso - precisa la Coldiretti - si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto. Dove le perturbazioni non sono state violente a beneficiare della pioggia sono state - dice la Coldiretti - le coltivazioni di mais e riso che hanno bisogno di molta acqua.

Nelle campagne è deflazione con i prezzi corrisposti alle aziende agricole crollati, fino al 50%, mentre quelli al dettaglio continuano ad essere sostenuti. Una spirale che non agevola i consumi, oltre ad essere inaccettabile per i produttori di pesche e nettarine, cui la frutta viene pagata pochi centesimi. La superficie attuale a pesche e nettarine in Italia è inferiore ai 70.000 ettari, suddivisi principalmente tra Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia, Puglia, Veneto, Basilicata, Calabria e Lazio. L’effetto di questa crisi, denuncia la Coldiretti, potrebbe essere quello di perdere altri 15.000 ettari sulla base di esperienze del passato.

Per salvare il 'pescheto Italia', la Coldiretti chiede al governo una serie di interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani.

Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.

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