A partire da 'Youth guarantee'.
"Per l'integrazione lavorativa nel nostro paese, nella prossima agenda europea, a partire dal primo intervento rivolto ai giovani 'Youth guarantee' bisognerà tener conto delle differenze che caratterizzano le singole comunità straniere in Italia". Lo dice a Labitalia Natale Forlani, direttore generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione, a margine della presentazione della quarta edizione del rapporto 'Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia'.
"Le più esposte ai problemi della disoccupazione e della povertà -spiega- sono soprattutto le famiglie monoreddito, degli extracomunitari, Asia e Africa in particolare. Non certo quelle di derivazione europea che ormai vanno e vengono dal loro Paese, sulla base delle opportunità e che si adattano più facilmente al mercato del lavoro italiano".
"Si è invertito il ciclo della crescita che c'era stato negli anni 2000 -fa notare Forlani- dove si è quadruplicata l'occupazione degli immigrati, mentre sta crescendo in maniera molto più veloce la disoccupazione che ha superato il mezzo milione e soprattutto il numero delle persone inattive, cioè a carico degli immigrati che lavorano. Questa situazione cambierà le politiche verso l'immigrazione perché dovremo dare molta più attenzione alle persone che perdono il lavoro in Italia, e che anche per motivi di integrazione, non di rado, hanno moglie e figli a carico. I flussi di ingresso dovranno, invece, essere più selezionati al netto delle persone che richiedono protezione internazionale e che siamo tenuti ad accogliere".