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Fisco: Svimez, in 2013 calano entrate comunali, -17% al nord e -11% al sud

25 settembre 2014 | 13.00
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Sono del -17% al Nord e -11% al Sud.

Fisco: Svimez, in 2013 calano entrate comunali, -17% al nord e -11% al sud

Tra il 2012 e il 2013 le entrate tributarie comunali sono calate al Nord del 17% e al Sud dell'11%, ma i trasferimenti erariali sono aumentati del 72,8% al Nord contro il 31% del Sud. E' quanto emerge dalla ricerca 'la pressione tributaria comunale: i valori per il 2013' diffusa oggi dalla Svimez. Tra il 2012 e il 2013 al Nord le entrate tributarie comunali sono scese da 570 a 473 euro pro capite, con una riduzione del 17%, ma i trasferimenti erariali sono aumentati del 72,8%, passando da 109 a 188 euro per abitante. Diversa la situazione nel Mezzogiorno: anche qui i Comuni hanno registrato una contrazione delle entrate per abitante, da 475 a 421 euro, pari a -11%, ma i trasferimenti erariali sono stati molto meno generosi: +31%, da 142 a 186 euro pro capite.

Nel 2013, a fronte di un reddito di 28.765 euro pro capite, in media ogni cittadino veneto ha versato al proprio comune di residenza 409 euro. Nello stesso anno, centinaia di chilometri a Sud, ogni cittadino molisano, in media, a fronte di un reddito decisamente più basso di quello del veneto, cioè 19.547 euro e 7 centesimi, ha versato al proprio comune di residenza 32 euro in più, cioè 441 euro e 4 centesimi.Un cittadino campano, addirittura, con un reddito ancora inferiore del molisano, pari a 16.291 euro e 9 centesimi, ha sborsato oltre 458 euro. In altri termini, pur guadagnando in media circa 12mila 500 euro in meno di un cittadino veneto, il cittadino campano ha versato nelle casse comunali 49 euro di più all'anno.

Nel 2007 ogni cittadino settentrionale ha versato al Comune di residenza in media 435 euro, diventati nel 2013 38 in più, cioé 473. Ogni cittadino del Mezzogiorno invece nel 2007 pagava 302 euro e 50 centesimi al Comune, nel 2013, cinque anni dopo, 421 euro, cioè 119 euro in più. Anche l'andamento della pressione fiscale presenta forti differenze regionali. In assoluto nel 2013 la pressione fiscale più alta spetta ai Comuni campani e liguri, con un valore pari rispettivamente a 2,8% e 2,6%, seguiti dai pugliesi, calabresi e molisani (2,3%), abruzzesi (2,2%) e lucani (2,1%); Toscana e Umbria registrano una pressione fiscale del 2%, Marche e Lazio dell'1,9%. I Comuni con minore pressione tributaria si trovano in Emilia Romagna (1,6%), Lombardia e Veneto, con valori per questi ultimi fermi all'1,4%. A livello di cassa, i Comuni più esosi restano in Liguria: nel 2007 ogni ligure in media ha versato quasi 600 euro annui al proprio Comune di residenza, saliti a oltre 700 nel 2013, seguiti da Toscana (573 euro), Lazio (568), e Piemonte (500).

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