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Lavoro: da Ferrari a Finmeccanica, serve raccordo con formazione

29 settembre 2014 | 17.43
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E' quanto emerge dalla tavola rotonda 'Dialogo italo-tedesco sull'occupazione giovanile', promossa dai ministeri del Lavoro italiano e tedesco.

Un'immagine dell'evento
Un'immagine dell'evento

Per il buon funzionamento di una impresa e per il successo del sistema Paese è fondamentale raccordare il mondo dell'impresa con quello della scuola. E' quanto emerge dalla tavola rotonda 'Dialogo italo-tedesco sull'occupazione giovanile', organizzata a Roma dall'Isfol e promossa dai ministeri del Lavoro italiano e tedesco.

"Nel 1963 Enzo Ferrari -ricorda Alessandro Chiesa, responsabile Sviluppo delle persone dell'azienda- fondò la scuola tecnico-professionale a Maranello, per poi cederla e farla diventare pubblica. L'intuizione del nostro fondatore è stata quella che le aziende hanno bisogno che il sistema scolastico si adegui alle loro esigenze. E' fondamentale, infatti, far vedere ai ragazzi come si lavora, per osservare come si vive dentro le aziende, senza però dimenticarci della formazione che deve interessare anche gli stessi docenti".

Un'esperienza quest'ultima perseguita anche dalla Bosch Italia. "Abbiamo invitato formatori dall'estero in Italia -ricorda Gerhard Dambach- sia per i dipendenti che per i formatori. Va tutto bene, ma servirebbe un coordinamento nazionale e fondi speciali per realizzare adeguati strumenti di insegnamento".

"L'azienda è un luogo importante -precisa Francesco Mantovani, direttore Formazione e sviluppo risorse umane Finmeccanica- per l'affidamento delle competenze. Abbiamo lanciato diversi progetti come 'Mille giovani per Finmeccanica', portato avanti con i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione, oltre che con Confindustria. Ma un altro esempio di convergenza tra mondo del lavoro e formazione -ammette Mantovani- sono sicuramente gli Its che non è la laurea breve, ma è uno strumento volto a rafforzare le competenze tecniche che servono al mondo del lavoro".

L'importanza del collegamento tra scuola e lavoro è stata sottolineata anche da Erwin Rauche, vicepresidente responsabile del Business Center Europe South del Gruppo Basf. "Abbiamo 1.600 collaboratori che lavorano in Italia -ricorda- e abbiamo un programma di formazione per i giovani. I ragazzi possono scegliere tra tre settori, indipendenti dalla loro formazione di base, studiando per 18 mesi. Abbiamo, inoltre, corsi di aggiornamento per gli ingegneri".

"Nel nostro gruppo -spiega Francesca Di Carlo, direttore Personale e organizzazione del gruppo Enel- abbiamo realizzato il progetto 'Apprendistato scuola lavoro' per dare una rispondenza fra le esigenze del mondo produttivo e la formazione continua. L'obiettivo -sottolinea- è anche quello di costruire un percorso di inserimento nel mondo del lavoro, estendibile alle altre aziende".

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