Una campagna di raccolta difficile, con il tempo instabile che ha reso più vulnerabili le colture. Tempi di crisi anche per il miele italiano. Bene invece per i funghi.
"Nocciole e pomodori sono solo alcuni dei prodotti italiani che, quest'anno, non hanno fatto brillare la stagione agroalimentare". A dirlo Lorenzo Bazzana, responsabile tecnico-economico di Coldiretti, che con Labitalia fa il punto dell'andamento del settore. "Questa è una delle annate agroalimentari - fa notare - più disastrose degli ultimi anni: in generale abbiamo avuto una campagna di raccolta difficile, con problemi fitosanitari creati dal tempo instabile che ha reso più vulnerabili le colture".
"Per non parlare - afferma - dell'effetto Russia; prima l'export del settore agroalimentare dava segnali positivi, dopo l'embargo russo, invece, i parametri sono peggiorati. I danni diretti verso le produzioni made in Italy sono stati sicuramente enormi".
"Anche l'ortofrutta ha registrato -continua Bazzana- dei parametri negativi, a causa della contrazione dei consumi. Effetto, quest'ultimo, di abitudini alimentari sbagliate che, peraltro, stanno investendo anche altri Paesi europei".
"L'andamento climatico della stagione estiva -ammette- ha sicuramente castigato anche i prodotti che hanno bisogno di caldo. Frutti come il melone, ad esempio, quest'anno registrano un grado zuccherino non esaltante".
"Il clima non ha risparmiato neanche la coltura del pomodoro -continua- con danni economici per tutta la filiera di imbottigliamento. Stesso discorso per le nocciole: una coltura che ha visto un decremento del raccolto creando, quindi, un problema anche per la produzione dolciaria".
"Le cose non sono andate meglio neanche per i cereali, in questo caso non per il maltempo -sottolinea l'esperto di Coldiretti- ma per un abbondante raccolto proveniente dall'estero che ha pesato, in modo negativo, sulle quotazioni e, quindi, sui prezzi finali".
