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Fisco: Uil, Tasi al via per 15 mln proprietari, costo medio 148 euro

13 ottobre 2014 | 10.33
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Il Rapporto sull'imposta elaborato dal Servizio di politiche territoriali del sindacato alla vigilia dell'acconto della Tasi che si pagherà il 16 ottobre in 5.279 comuni.

Fisco: Uil, Tasi al via per 15 mln proprietari, costo medio 148 euro

Il costo medio della Tasi sarà di 148 euro di cui 74 euro da versare con l'acconto, ma se si prendono a riferimento le sole città capoluogo l'importo sale a 191 euro medi (96 euro per l'acconto), con punte di 429 euro. E' quanto riferisce un Rapporto sull'imposta elaborato dal Servizio di politiche territoriali della Uil alla vigilia dell'acconto della Tasi che si pagherà il 16 ottobre in 5.279 comuni (66 città capoluogo di provincia). L'imposta riguarda oltre 15 milioni di proprietari di prima casa (il 75% del totale), che saranno chiamati a versare l'acconto della Tasi, a cui si aggiungeranno anche, in molti Comuni, gli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (ad esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%).

La media dell'aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all'aliquota massima 'ordinaria'), seppur 'addolcita' dalle singole detrazioni introdotte dai relativi Comuni (la Uil calcola almeno 100 mila combinazioni diverse), rileva il Rapporto. L'aliquota media complessiva applicata in tutti i Comuni è dell'1,99 per mille.

Olbia e Ragusa sono le città a 'zero Tasi', Aosta, Trento, Nuoro, Matera le sole con l'aliquota base dell'1 per mille, tutte le altre città hanno aumentato le aliquote. Catanzaro ha scelto l'1,2 per mille; Pordenone ha scelto l'1,25 per mille (con detrazioni); Gorizia e Brindisi l'1,5 per mille; Treviso l'1,6 per mille (detrazione di 200 euro per tutti gli immobili); Oristano l'1,7 per mille; Pesaro l'1,9 per mille con detrazioni legate al reddito Isee fino a 12 mila euro.

Gi altri capoluoghi hanno scelto tutti aliquote comprese tra il 2 e il 3,3 per mille: 35 città (1/3 del totale) hanno scelto l'aliquota del 3,3 per mille (tra cui Ancona, Arezzo, Biella, Bologna, Cremona, Firenze, Ferrara, Genova, La Spezia, Napoli, Catania, Bari, Perugia, Carrara, Como, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Torino); altre 6 un'aliquota tra il 3 e il 3,2 per mille (Bergamo, Pescara, Lecco, Siena, Lodi, Modena); Venezia ha rettificato e portato l'aliquota al 2,9 per mille; Palermo ha scelto il 2,89 per mille; 38 Città l'aliquota del 2,5 per mille (tra cui Roma, Milano, Brescia, Reggio Calabria, Verona); altre 6 Città sono tra il 2 per mille e il 2,4 per mille.

"Per una famiglia su due - commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil - il costo della Tasi sarà più alto di quanto pagato con l'Imu nel 2012. E' vero che il costo della Tasi sarà, complessivamente leggermente più basso dell'Imu, ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po' di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate".

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