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Dalle penne agli spaghetti è pasta-mania: nel 2013 cucinati oltre 14 mld di piatti. Ogni giorno la mangia un italiano su due

23 ottobre 2014 | 15.49
LETTURA: 7 minuti

I dati in occasione del World Pasta Day 2014. La produzione nazionale lo scorso anno ha superato i 3,4 milioni di tonnellate di prodotto, con una crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente. L'esperto: "Fa bene e non è vero che fa ingrassare".

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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Carbonara, amatriciana o semplicemente al ragù. Sono ben 14 miliardi e 278 milioni i piatti di pasta cucinati nel mondo nel 2013. E se spaghetti, penne e bucatini sono apprezzati ovunque, questo alimento è amato in particolare dalla quasi totalità degli italiani, con ben il 44% di loro che la consuma quotidianamente. E' quanto emerge dall'indagine 'Gli italiani e la pasta' condotta da Doxa, in vista del World Pasta Day 2014, che si svolgerà domani a Buenos Aires.

Parliamo, quindi, di circa 26 milioni di nostri connazionali che tutti i giorni portano sulla tavola un bel piatto di pasta fumante per tutta la famiglia. Una tradizione, quindi, che resiste nonostante i cambiamenti della società, dei consumi e dei costumi. La pasta rappresenta, infatti, ancora il momento di convivialità e socialità per eccellenza ed è consumata non solo fra le quattro mura domestiche ma anche fuori: il 46% degli intervistati la mangia solo in casa, ma sono ancor di più (50%) coloro che la mangiano sia in casa che fuori.

Ma chi sono gli 'Heavy users' di pasta, ovvero quel 69% di italiani che la consumano almeno 4 giorni alla settimana? Per una volta si può proprio parlare di un alimento veramente trasversale in quanto piace davvero a tutti gli italiani, di ogni fascia d'età, uomini e donne, di ogni parte d'Italia, con percentuali che differiscono di pochissimo, solo qualche lieve accentuazione al Centrosud Italia e nella fascia socio-economica inferiore della popolazione. Gli italiani confermano, inoltre, di avere ben recepito e immagazzinato i consigli delle tante campagne di educazione alimentare degli ultimi anni sull'importanza della dieta mediterranea e, in particolare, della pasta: la porzione media, infatti, portata in tavola dagli italiani è leggermente inferiore ai 90 grammi, perfettamente in linea con quanto consigliato dai nutrizionisti.

Boom per la produzione: +2,3% in un anno - L'amore degli italiani per la pasta è confermato anche dalla classifica mondiale dei consumi, con il Belpaese che si conferma al primo posto con oltre 25 chilogrammi pro-capite, seguita da Tunisia (16 kg), Venezuela (12,2 kg), Grecia (11,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Cile (8,4 kg) e Argentina (8,3 kg). Secondo i dati dell'Aidepi, Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, la produzione nel 2013 ha superato i 3,4 milioni di tonnellate di prodotto, con una crescita del +2,3% rispetto all'anno precedente, per un valore di oltre 4,6 miliardi di euro. Sempre lo scorso anno sono state esportate 1.901.354 tonnellate di pasta con un incremento dell'5,4% sul 2012; mentre a valore l'export ha portato alle aziende produttrici italiane oltre 2 miliardi di euro, con un incremento del 3,9%. Se l'Unione europea, soprattutto grazie al ruolo dell'Italia, copre una quota pari al 35,7% della produzione mondiale - rileva l'Aidepi- il resto viene prodotto per il 16,3% nel resto dei paesi europei, per il 21% in Centro-Sud America, Nord America 15,2%, Africa 5,6%, Medio Oriente 4,1%, Asia 1,7% ed infine l'Australia 0,4%.

Vademecum dell'Aidepi - Proprio in vista del World Pasta Day 2014, l'Aidepi ha diffuso anche un vademecum di cose da sapere sull'alimento più amato. "La dieta mediterranea, sinonimo di salute e prevenzione, è stata riconosciuta -spiega Aidepi- dall'Unesco come patrimonio immateriale dell'Umanità. Uno dei principi cardine su cui poggia la Dieta mediterranea è che nell'ambito dell'apporto energetico totale giornaliero, si consiglia che il 55-60 % di kcal provenga dai carboidrati, energia pulita che non sottopone i reni e il fegato ad un superlavoro". "Purtroppo molta gente non sa quanto possa far bene un bel piatto di pasta -commenta il nutrizionista Pietro Antonio Migliaccio- partiamo dal fatto che questo alimento, con i suoi carboidrati complessi a lento assorbimento, evita all'organismo bruschi e repentini picchi glicemici e, rispetto ad altri alimenti ricchi di zuccheri, garantisce un quasi immediato e prolungato senso di sazietà grazie alla presenza dell'amido". "Questo è un tipo di carboidrato -avverte- che non entra subito in circolo ma viene digerito molto più lentamente, smorzando quasi subito il senso di fame. Grazie al suo basso Indice Glicemico riduce la possibilità di situazioni pre-diabetiche, ed inoltre i carboidrati complessi sono indicati anche per chi soffre di pressione alta. L'amido, infatti, se abbinato ad alimenti di origine vegetale, apporta un basso introito di sodio".

Luca Piretta, medico nutrizionista e gastroenterologo della Sisa, Società Italiane delle Scienze dell'Alimentazione ci aiuta a capire questo importante tema. "Il glutine -spiega- è una proteina contenuta in alcuni cereali. Quelli che la contengono sono frumento, avena, orzo, segale, kamut, farro". "E' invece assente -sottolinea- nel riso, mais, miglio, sorgo, grano saraceno, quinoa e amaranto. Il glutine si trova non solo nei cereali ma anche in tanti altri prodotti dell'industria alimentare. In commercio esiste attualmente una ricca scelta di prodotti, compresa la pasta, nel cui impasto sono state usate farine prive di glutine. In Italia solo l'1% della popolazione è affetta da celiachia, purtroppo però anche tra chi non soffre di questa patologia si sta diffondendo la moda di scegliere alimenti gluten free. Ma sulla base delle attuali conoscenze scientifiche -rimarca Luca Piretta- non è assolutamente consigliabile una dieta senza glutine nei soggetti che non siano celiaci o che non abbiano una condizione di ipersensibilità al glutine". "E' poi assolutamente da sfatare il mito secondo cui seguendo una dieta senza glutine si dimagrisce: studi recenti hanno osservato come gli individui affetti da celiachia tendono per lo più a seguire un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi per compensare la riduzione quotidiana dei carboidrati, e questo determina un maggior apporto calorico".

Abbinata ai legumi, la pasta costituisce il "piatto unico" per eccellenza, ove le proteine dei cereali si uniscono a quelle dei legumi per arrivare ad un valore biologico paragonabile agli alimenti di origine animale. Il piatto di pasta ottenuto combinando insieme altri ingredienti salutari - come le verdure, l'olio d'oliva, i pomodori, il pesce - fornisce al nostro organismo sostanze nutritive essenziali come le fibre, le proteine e le vitamine. La pasta, poi, è un alimento importante anche per la sua versatilità nell'essere cucinata con i più svariati ingredienti: e variare la scelta nei cibi è sinonimo di benessere.

Il master chef: tra gli alimenti più versatili in cucina - La pasta è dunque nel Dna di tutti gli italiani e, secondo Ivan Iurato MasterChef Italia 2, "è uno degli alimenti più versatili in cucina". "Di modi fantasiosi per preparala -afferma- ce ne sono molti, basta dare un'occhiata ai vari show culinari che imperversano nel nostro teleschermo o contare quanti siti web trattano dell'argomento. Se per gli americani è un must soltanto con i loro 'spaghetti e polpette' e i popolarissimi 'macheroni cheese' (che loro mettono un pò ovunque, perfino nei panini), per gli italiani è una scelta di gusto e di stile". "Si va dalla classica spaghettata di mezzanotte (aglio, olio e peperoncino), alle ricette che utilizzano la pasta come dolce. Da buon siciliano non posso non pensare ai 'Cuddureddi' o ai 'lolli' nel vino cotto. Una prelibatezza tutta sicula da provare assolutamente". "Alcuni formati di pasta -fa notare- si adattano particolarmente bene al concetto di finger food. Tralasciando la classica pasta fredda (realizzabile in tantissimi modi diversi), penso ad un formato come i paccheri, perfetti in mini porzione singola, da farcire come più ci suggerisce la nostra fantasia. Perfino il banale 'nido' di spaghetti può diventare un superbo spettacolo per gli occhi". E per la gola.

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