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Energia: Pirani (Uiltec), costo condizionerà competitività sistema Paese

29 ottobre 2014 | 17.31
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"Per l'Italia, stanno venendo al pettine i nodi delle mancate scelte di politica energetica".

Energia: Pirani (Uiltec), costo condizionerà competitività sistema Paese

“Il costo dell'energia è lo snodo cruciale che condiziona e condizionerà la competitività del nostro sistema economico”. A dirlo il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani, in occasione del congresso nazionale del sindacato, in corso a Venezia.

“Per l'Italia, stanno venendo al pettine -sottolinea- i nodi delle mancate scelte di politica energetica che non hanno assicurato un percorso virtuoso di approvvigionamento a costi competitivi. E’ inqualificabile la sottovalutazione del governo e della politica nei confronti di ciò che sta avvenendo nel mondo dell’energia, con la chiusura delle raffinerie per Eni e la chiusura delle centrali elettriche di Enel, con il rischio che le due principali aziende del nostro paese diventino trade companies”.

“E questo è un problema che riguarda tutti -spiega- perché è difficile essere competitivi con un costo dell’energia del 30% superiore a competitors europei, senza contare la crescente dipendenza energetica dall’estero con tutte le incognite del caso. Il tutto senza che emerga una linea di politica energetica”.

“E’ una partita -precisa Pirani- che si gioca sulla green economy, la compatibilità tra territori e impianti, le relazioni compensative tra comunità e produzione; serve una visione di filiera capace di partire dall’agricoltura, arrivare alla produzione di energia dagli scarti agricoli, di biocarburanti fino ai prodotti finiti e alle automobili elettriche”.

“Poi servono nuovi strumenti -auspica- per rilanciare le filiere che esistono già come quelle del tessile: l’Italia è l’unico Paese che ha l’intera filiera, dalla lana al vestito, ma fa fatica a muoversi sui mercato globali. E allora occorrono urgentemente reti digitali e strutture e-commerce per rendere il made in Italy più competitivo. Qui giocano un ruolo fondamentale le parti sociali, quali possibili protagoniste della rinascita del Paese attraverso un sistema più avanzato di relazioni sociali”.

“Mentre il governo attuale bypassa di fatto -fa notare- il rapporto con le rappresentanze, la risposta di un sindacato forte deve essere quella di divenire ancora più importante. Ecco perché riteniamo che l’applicazione del Testo unico sulla rappresentanza e le elezioni delle rsu sia l’occasione di una prova tangibile del rapporto stretto tra gruppi dirigenti del sindacato e iscritti e lavoratori; un rapporto tale che permetta di ricevere rispetto e attenzione, allontanando la facile accusa di costituire ormai un’oligarchia vecchia e isolata”.

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