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Industria: Uiltec, in 10 anni dimezzati addetti settore tessile

29 ottobre 2014 | 17.52
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Osservatorio su made in Italy, rallenta calo occupazione in prima parte 2014

Industria: Uiltec, in 10 anni dimezzati addetti settore tessile

“In dieci anni (2001-2011) nel tessile gli addetti sono più che dimezzati passando da 310.000 lavoratori a 141.000". E’ quanto rileva l’Osservatorio Uiltec sulle politiche industriali, del lavoro e della contrattazione nei settori del made in Italy, chimica e energia, reso noto oggi in occasione del congresso nazionale della Uiltec, in corso a Venezia, che però segnala deboli segnali positivi nel 2014. “I dati nazionali relativi all’occupazione nella prima parte del 2014 mostrano per i settori del made in Italy una decelerazione dell’emorragia, la contrazione è molto contenuta”, si legge nello studio.

“Nei saldi tra assunzioni e cessazioni forniti dal ministero del Lavoro -spiega- solo il secondo trimestre 2013 è positivo. Per gli ammortizzatori sociali diminuiscono le ore autorizzata dell’ordinaria e in deroga, ma sale la straordinaria. Per quel che riguarda la dinamica delle imprese nel 2013 ne hanno chiuso circa 1.900, è il 2% del totale”.

“Ciò che appare estremamente interessante -sottolinea- è che continua la crescita dell’export, già significativa nel quinquennio della crisi (+9,9%) ma straordinaria nel 2014 sul 2013: +4,7%”.

“In dieci anni (2001-2011) nel tessile gli addetti -si legge nell’Osservatorio- sono più che dimezzati passando da 310.000 lavoratori a 141.000. Nel 2012-2013 c’è stata un’altra consistente riduzione, soprattutto della componente operaia. In questo caso, stiamo assistendo a una migrazione di stabilimenti verso Paesi a minor costo del lavoro soprattutto delle attività di qualità medio bassa”.

“In Italia resistono le produzioni di tessuti alto di gamma- si legge- che, anche nella fase più dura della crisi, hanno mantenuto quote di mercato significative. Isolando il prodotto alto di gamma, ciò che affligge anche questa produzione è che in Piemonte, Lombardia e Veneto si stanno sfibrando i distretti, con il dissolvimento di alcune competenze fondamentali nel ciclo di lavorazione complessiva della materia prima”.

“Questo cambiamento viene affrontato -fa notare- attraverso l’allungamento delle catene di fornitura, ma non c’è dubbio che un fenomeno di questo tipo, se si aggravasse, implicherebbe delocalizzazioni strutturali del tessile. Che sia in atto una destrutturazione è segnalato anche dal fatto che nel decennio intercensuario si sono chiuse 14.000 unità locali su 31.000 e l’unica classe dimensionale che vede una crescita è quella delle microimprese fino a 9 addetti”.

L’Osservatorio Uiltec analizza anche il settore energia. “I consumi di energia da parte delle aziende -si legge- aumentano nei costi pur in presenza di una riduzione del bisogno. Questa dissociazione tra consumi e prezzi fa intendere quanto profondo sia il danno alla competitività delle imprese. Sussiste una rilevante differenza tra i dati Istat sulle forze di lavoro e quelli Inps sulle contribuzioni regolari. Ciò dipende, in questo settore, dal numero notevole di intermediari per la fornitura energetica collegati alle agevolazioni fiscali conto energia”.

Questo spiega, secondo l’Osservatorio, “perché sono in crescita le attività sul mercato interno (+50,8% nel 2014 sul 2013), in controtendenza con tutti gli altri settori; e viceversa spiega anche perché è in caduta l’export, già di per sé molto debole". "Assistiamo a un calo delle casse integrazioni, la dinamica delle imprese è positiva”, sottolinea.

I settori chimico e farmaceutico, emerge dall’Osservatorio Uiltec, “durante la crisi avevano subito erosioni contenute dal punto di vista occupazionale. Il 2014 purtroppo segnala una maggiore consistenza, - 6,8%, soprattutto nella chimica”. “Allo stesso tempo è positiva -chiarisce- la riduzione degli ammortizzatori, mentre sono negativi sia i saldi tra assunzioni e cessazioni, di oltre 3.000 unità, sia la dinamica delle imprese. Il segno delle esportazioni è positivo, più sul quinquennio (+25%) che rispetto all’ultimo anno (+1,9%)”.

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