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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 ottobre 2014 | 10.01
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Sulla carica agli operai dell'Ast di Terni, il sottosegretario Graziano Delrio invita: "Non gettiamo la croce addosso a nessuno finchè non sarà chiara la dinamica dell'episodio".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Aggrapparsi alla dichiarazione di un imprenditore è, nel migliore dei casi, infantile". E nel peggiore? "Rivela una vecchia logica del sospetto e dell' insinuazione". Il sottosegretario a Palazzo Chigi Graziano Delrio risponde a Susanna Camusso. Nell'intervista a Repubblica la leader della Cgil ha accusato il governo Renzi di essere nato grazie ai poteri forti. "Ma se la Cgil guardasse solo ai fatti capirebbe che è esattamente il contrario. Noi abbiamo tassato le rendite finanziarie e le banche. Andate a chiedere se certi manager e certi banchieri sono contenti di questo governo". Delrio si dice "amareggiato, molto dispiaciuto" per gli scontri sotto il ministero dello Sviluppo economico. "La ricostruzione dei fatti sarà trasparente. Non gettiamo la croce addosso a nessuno finchè non sarà chiara la dinamica dell'episodio".

"Il ministro Alfano e il capo della polizia ci dicano se le cariche sono state un errore di chi gestiva l' ordine pubblico, e se intendono prendere provvedimenti nei suoi confronti, o il frutto di una direttiva, di una linea indicata dal governo. E in questo caso è bene che si diano una regolata: le vertenze calde sono molte. Ci siamo sempre autoregolati, autogovernati, non siamo mai stati coinvolti in episodi di violenza, ma queste situazioni non si possono gestire con l'ordine pubblico". Rosario Rappa, responsabile siderurgia della segreteria nazionale Fiom, è uno dei sindacalisti feriti dalle manganellate. E parla con 'Il Corriere della Sera' dicendo: "Avevamo chiesto di fare un presidio sotto l' ambasciata tedesca. Avevamo tutte le autorizzazioni".

Davide Zoggia deputato Pd dice al 'Corriere della Sera': "Subito voglio invece dirle che non mi piace un governo che lascia manganellare operai e dirigenti sindacali, com' è successo poco fa, in piazza Indipendenza. Certo non conosco eventuali provocazioni, non c' ero... però è inevitabile pensare a certe coincidenze...". Può essere più preciso? "No, dico: alla Leopolda, Davide Serra, il finanziere vip amico di Renzi, prende la parola e dice cose gravi e inaccettabili sul sindacato e sul diritto allo sciopero e poi, tre giorni dopo, che succede? Succede che i poliziotti vedono gli operai, abbassano la visiera del casco e caricano".

"I manganelli della polizia sugli operai di Terni gettano una ulteriore manciata di sale su una ferita non facilmente rimarginabile - ammesso che alle parti interessi rimarginarla. Quella aperta dal duro contenzioso, verbale e dunque politico, tra il Pd di governo e i sindacati, ovvero tra la nuova configurazione (almeno in senso cronologico) della sinistra italiana e le sue radici profonde". Lo scrive su 'La Repubblica' Michele Serra. "A partire dal colpo d'occhio, la distanza tra Leopolda e piazza romana è sembrata infinita, perfino più di quanto sia interesse della giovane classe dirigente renziana, che sulla rottura con tutti i passati, specie il proprio, punta molte delle sue carte, ma sulla sostanziale unità della sinistra, o di ciò che ne ha preso il posto, poggia molto del suo potere elettorale e parlamentare".

"Sono stato colpito alla testa, due volte, con un manganello. Ed ero a manifestare per il mio posto di lavoro. Ero disarmato e volevo solo spiegare alla polizia cosa avevamo intenzione di fare... e invece questo, purtroppo, è il risultato". Manuel Feliziani, 35 anni, dipendente di Terni della ThyssenKrup mostra un cerotto sulla testa, fuori dal Policlinico Umberto I di Roma. E dice a 'La Repubblica': "Eravamo fuori dall' ambasciata tedesca a manifestare in maniera assolutamente pacifica. Saremo stati in cinquecento e, in piazza Indipendenza, attendevamo che la delegazione sindacale che era stata ricevuta dagli ambasciatori uscisse dalla riunione".

"Non sono preoccupato dal le tensioni, ma dalla mancanza di chiarezza di un dibattito pubblico che rischia di non rendere quello che vogliamo fare". Filippo Taddei responsabile economico del Pd parla con 'Il Sole 24 Ore'. "Vogliamo riportare gli investimenti privati in Italia e per farlo stiamo cercando di creare un contesto competitivo migliore e un capitale umano che sia all' altezza di questo Paese. L'obiettivo è uscire da questa crisi. Questo è quello che ci interessa".

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