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Toscana: accordo Regione-parti sociali su cig e mobilità in deroga

05 novembre 2014 | 18.23
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Simoncini: "Attua il decreto interministeriale del 1° agosto 2014".

Toscana: accordo Regione-parti sociali su cig e mobilità in deroga

I nuovi criteri per l'accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, introdotti dal decreto interministeriale del luglio scorso e provvisoriamente recepiti dalla Regione Toscana con una circolare del 4 agosto, per rendere subito operativo il decreto, hanno oggi una definizione più precisa e si concretizzano in un accordo firmato dalla Regione e dalle parti sociali.

"L'accordo -spiega l'assessore alle Attività produttive, Credito e Lavoro della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini- attua il decreto interministeriale del 1° agosto 2014, che ha modificato le regole di gestione e di accesso agli ammortizzatori sociali. Rispetto al decreto, al di là del giudizio negativo su molte parti che restringono le protezioni sociali, avevamo evidenziato subito una serie di norme non chiare, chiesto approfondimenti e modifiche. Oggi non tutto è stato chiarito -sottolinea Simoncini- anche se sono stati fatti alcuni passi avanti grazie all'incontro che ho avuto la scorsa settimana con il ministro del Lavoro Poletti. Resta, in particolare, il nodo delle risorse sul quale più volte abbiamo chiesto rassicurazioni al ministero ma che, ancora non è stato chiarito, delle procedure sulle richieste di mobilità e non solo".

Fra le novità, che trovano definizione nell'accordo dopo il passaggio con il ministero, c'è l'estensione alle cooperative della possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga, la conferma che le imprese che hanno diritto alla cigs e alla cigo possono accedere alla deroga, anche prima di aver esaurito i periodi a disposizioni in caso non vi siano i requisiti per le prime due.

L'intesa recepisce anche il chiarimento in merito alla obbligatorietà di stipulare un verbale d'accordo fra le parti sociali prima di ciascuna domanda e stabilisce anche che, in relazione a ciascuna unità produttiva, il trattamento salariale in deroga può essere concesso a decorrere dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per un periodo non superiore a 11 mesi nell'arco di un anno; a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al dicembre 2015, per un periodo non superiore a 5 mesi nell'arco di un anno.

Resta il fatto che alcuni dei requisiti e criteri di accesso introdotti non sono stati modificati e alcuni restano non condivisi, come quelli sui requisiti di 'anzianità' di lavoro, sull'esclusione degli studi professionali.

In Toscana, le ore di cassa integrazione autorizzate dal gennaio al settembre 2014 sono complessivamente quasi 47 milioni, quasi 5 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2013. In dettaglio: 46.980.315, contro 42.644.527, un incremento del 10,2%. In diminuzione le ore di cassa integrazione ordinaria: in questo stesso periodo sono infatti, oltre 6 milioni, contro oltre 10 milioni dell'anno precedente, con una flessione di -35%. Quanto alla cassa straordinaria, si assiste a un incremento, passando dagli oltre 20 milioni del 2013 ai 28 milioni del 2014.

La cassa integrazione in deroga aumenta di un +4%, con 12.153.334 ore autorizzate da gennaio a settembre 2014, contro gli 11.652.031 registrati nello stesso periodo del 2013. Relativamente all'anno 2014, ad oggi sono state ricevute 11.114 domande di cassa integrazione in deroga e 734 di mobilità in deroga che coinvolgono un totale di 21.767 lavoratori.

"Fino ad oggi, abbiamo potuto autorizzare e trasmettere a Inps -si legge nella nota della Regione Toscana- tutte le domande relative alla previgente normativa, pervenute presso i nostri uffici entro il 16 luglio 2014, ovvero 7.176 domande di cig e 508 di mobilità che coinvolgono un totale di 18.049 lavoratori e che corrispondono a un costo complessivo di circa 79 milioni di euro".

"Auspico che venga rapidamente risolto il problema delle risorse -sottolinea Simoncini- in modo tale da poter pagare le indennità a chi le aspetta da mesi. Ma ancora di più spero che venga definitivamente superata la vergogna degli ammortizzatori in deroga per arrivare finalmente a un sistema di protezione sociale universalistico che non faccia differenze tra i lavoratori in relazione al numero dei dipendenti della loro azienda. Nel disegno di legge delega sul lavoro -conclude Simoncini- ci sono passi in avanti in tale direzione e mi auguro che il dibattito alla Camera sappia rafforzarli".

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