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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

24 novembre 2014 | 10.19
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La crisi economica al centro delle pagine dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Diciamo che ne siamo sempre stati convinti. Abbiamo messo a disposizione della Commissione un insieme di interventi di riforme e di risanamento finanziario. L'ultimo sforzo è stato fatto con l' ulteriore correzione di 4,5 miliardi dei conti". Così il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta, sul via libera alla manovra dalla Ue.

"Definiti i saldi possiamo chiudere nei tempi previsti sia alla Camera che al Senato". E sui tagli agli enti locali. "intanto va apprezzato il fatto che è il risultato di un confronto con i sindaci. I saldi sono mantenuti, ma i Comuni sono facilitati nella gestione dei tagli".

"La credibilità dei Patti europei è importante per noi tedeschi, ma una flessibilità con impegni chiari può salvare dal baratro l' Italia di Renzi - che col Jobs act fa sul serio - e la Francia». Ecco il giudizio a caldo di Norbert Barthle, responsabile di politica finanziaria dell'eurozona della CduCsu, il partito della cancelliera Merkel, intervistato da 'La Repubblica'.

"Aspettiamo di conoscere -spiega l'esponente politico tedesco- i dettagli del piano Juncker. Non sappiamo da dove verranno i soldi né come potranno essere spesi. Sono tanti soldi, un anno di bilancio federale. Si è parlato di usare lo Esm, ma per noi non è pensabile: non è la sua finalità. Il non computo di spese per crescita e lavoro in deficit e debito può essere possibile interpretando le regole di flessibilità del Patto di stabilità. Si può pensare a un aumento di capitale della Banca europea degli investimenti. A un mix, investimenti privati, appoggio della Bce. Vedremo".

"Il piano Juncker temo che rappresenti solo un libro dei sogni, e che tutte le speranze che vi vengono riposte si tradurranno in amare disillusioni". A poche ore dall'annuncio del progetto- cardine della nuova Commissione (mercoledì al Parlamento europeo), Daniel Gros, già docente a Kiel e Francoforte e ex consulente della stessa Commissione, getta acqua sul fuoco delle aspettative, intervistato da 'La Repubblica'.

Lo fa pur restando convinto "della necessità di una politica espansiva", e non è poco per un economista tedesco. Ma le attente analisi dei meccanismi comunitari che conduce attualmente quale presidente del Center for european policy studies di Bruxelles, l'hanno indotto a un profondo scetticismo: "Qualsiasi eventuale accordo per scorporare gli investimenti del piano dai vincoli su deficit e debito, è puramente informale e verbale -conclude- e non reggerà".

"La perdita di lavoro ha un impatto diverso in base al nucleo di provenienza: se si tratta di un lavoratore che ha figli o anziani a carico, gli effetti sociali si moltiplicano. Se poi si tratta di famiglie monoreddito, la perdita del posto assume una dimensione ancora più penalizzante, viste le difficoltà a ricollocarsi". Secondo Paolo Reboani, presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, intervistato da 'Il Sole 24 ore' "emerge forte la tendenza alla frammentazione:le coppie con figli, pur rappresentando la quota maggioritaria, hanno progressivamente visto diminuire il peso, passando dal 42,5% del 2004 al 36% del 2013".

"La crescita delle "persone sole" e dei single con uno o più figli a carico fa sì che -conclude Reboani- in caso di sofferenza occupazionale o di perdita di lavoro la soglia di sostenibilità economica si abbassi sensibilmente, non essendo possibile redistribuire le chance di lavoro su altri componenti".

"l problema che hanno oggi le rappresentanze di interessi, sia quelle dei lavoratori che quelle delle imprese, è l'aumento della complessità. Prima c' erano le grandi imprese e le piccole imprese, ora con i sistemi a rete e con il cambiamento rapido e profondo dei sistemi di produzione di beni e servizi, sintetizzare e rappresentare gli interessi è assai più difficile". Così, intervistato da 'Affari e Finanza' de 'La Repubblica', l'ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati.

"I corpi intermedi -continua Cofferati- sono essenziali per la democrazia sostanziale, dove sono molto deboli gli effetti si vedono: in Francia i piloti sono stati in grado di bloccare il paese per settimane, da noi non sarebbe stato possibile grazie al codice di autoregolamentazione che poi è diventato legge. E' sbagliato pensare che il loro ruolo sia esaurito perché la politica e l' economia ne hanno bisogno per assorbire e gestire i conflitti".

"Mi aspetterei un ritorno di orgoglio di tutto il sistema nel suo confronto con l'esecutivo. E mi aspetterei una nuova determinazione perché arrivi la legge sulla rappresentanza che è prevista dalla Costituzione. Una legge che dovrebbe valere per tutti, lavoratori e imprese, e dovrebbe indicare le modalità di approvazione degli accordi. Anche questo -conclude Cofferati- è un mercato che va regolato, non per soffocarlo ma spingerlo a innovarsi nella precisa definizione dei ruoli".

"Serve un piano Marshall per le infrastrutture. Se l'Italia vuole uscire dalla crisi è dall' edilizia che bisogna ripartire". Così il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, intervistato da 'Corriere Economia'.

Per Buzzetti "Nella filiera abbiamo perso 800 mila posti di lavoro. Erano 3 milioni prima della crisi. Mentre sono 15 mila le aziende fallite".

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