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Sostenibilità: a Siena prima azienda certificata 'amica del lupo'

04 dicembre 2014 | 16.34
LETTURA: 3 minuti

Chianti Cashmere riferimento nazionale per diffusione conoscenza allevamento sostenibile.

Nora Kravis titolare Chianti Cashmere
Nora Kravis titolare Chianti Cashmere

A Siena arriva la prima certificazione europea 'predator friendly', assegnata a Chianti Cashmere, azienda agricola di Radda (fotogallery). Grazie alla collaborazione fra Wildlife friendly enterprise network e Canislupus Italia, l'azienda diventa un punto di riferimento nazionale per la diffusione e la conoscenza delle buone pratiche di allevamento sostenibile mentre la certificazione offre ai consumatori la possibilità di indirizzare i propri acquisti verso realtà che rispondono ai propri valori etici e ambientali.

Chianti Cashmere, specializzata nella produzione di prodotti tessili di altissimo pregio, adotta dei sistemi di prevenzione per poter convivere con la presenza dei lupi, minimizzandone gli impatti.

"Apprezziamo molto la pazienza, il lavoro e gli investimenti -dice la direttrice esecutiva di Wfen, Julie Stein- che gli allevatori come Chianti Cashmere hanno fatto per poter mantenere la propria attività e convivere con un predatore come il lupo. Attraverso il riconoscimento del nostro marchio, che individua le aziende che si sono impegnate a mettere in atto misure di prevenzione per favorire la convivenza con i predatori selvatici, diamo la possibilità ai consumatori di indirizzare i propri acquisti verso realtà che rispondono ai propri valori etici e ambientali. Il marchio permette al consumatore di riconoscere facilmente quelle realtà che si sono impegnate, spesso con fondi propri, ad intraprendere la strada della convivenza con i predatori selvatici in posti come la Toscana".

L’Azienda Chianti Cashmere, per evitare predazione da parte dei lupi, da anni si è impegnata ad adottare una serie di misure di prevenzione, come reti, dissuasori elettronici e 12 pastori maremmano abruzzesi che controllano gli oltre 250 capi di capre al pascolo. "Si tratta di individui provenienti -racconta Duccio Berzi, il tecnico che ha collaborato con Chianti Cashmere nella scelta e nella messa in opera delle soluzioni antipredatorie- dal mondo rurale abruzzese, dove si è conservata la pastorizia montana e parallelamente la selezione attitudinale dei cani da lavoro".

"Ora, grazie alla collaborazione con l’associazione Canislupus Italia, è in fase di definizione -ricorda Nora Kravis, la titolare di Chianti Cashmere- un progetto per far diventare l’azienda un punto di riferimento nazionale per la diffusione e la conoscenza delle buone pratiche di allevamento sostenibile e per diffondere a certificazione Wildlife-Predator Friendly ad altre realtà italiane".

Luigi Boitani, docente di Biologia della conservazione all’università di Roma e considerato uno dei massimi esperti di lupo a livelli mondiali, spiega: "I lupi si stanno diffondendo molto velocemente in molti paesi europei e i conflitti con le attività antropiche sono tanto diffusi quanto difficili da gestire. Come conseguenza, i lupi sono ancora in uno stato di vulnerabilità. La certificazione in questione è estremamente importante per gli allevatori di tutta Europa che dimostra loro che la convivenza è possibile, individuando e promuovendo esempi positivi di realtà che hanno adottato pratiche di allevamento 'predator friendly'".

(Fotogallery)

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