Strumento agevolativo promosso da Mise e gestito da Invitalia.
Favorire la realizzazione di investimenti, anche esteri, di rilevanti dimensioni, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. E' l'obiettivo principale del 'contratto di sviluppo', lo strumento agevolativo promosso dal ministero dello Sviluppo economico e gestito da Invitalia, che sostituisce i contratti di programma e di localizzazione.
E, rispetto al vecchio contratto di programma, il contratto di sviluppo presenta i seguenti vantaggi e novità: si rivolge non solo al settore industriale, ma anche al turismo e al commercio; è aperto alle anche alle imprese estere che hanno una sede stabile in Italia; semplifica le procedure, finanzia anche progetti di ricerca e di sviluppo sperimentale.
I contratti di sviluppo sono finanziati dal ministero dello Sviluppo economico, anche con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi, e Invitalia è il soggetto attuatore della misura: riceve e valuta le domande e gestisce interamente le risorse disponibili.
Tra le agevolazioni previste, rivolte a imprese di ogni dimensione: contributo a fondo perduto in conto impianti; contributo a fondo perduto alla spesa; finanziamento agevolato; contributo in conto interessi. L’importo minimo degli investimenti varia da 7,5 a 20 milioni di euro, in base al settore al quale appartiene il progetto.
Si applica nelle aree previste dalla Carta degli aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea per il periodo 2007-2013 e nel resto del territorio nazionale, se i progetti sono presentati da Pmi o da grandi imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, con meno di 750 dipendenti e/o un fatturato inferiore a 200 milioni di euro (cosiddette 'imprese intermedie').
I progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale possono essere realizzati su tutto il territorio nazionale.