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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

18 febbraio 2015 | 10.18
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Milleproroghe, Jobs Act ma anche la Grecia e l'Ue, nelle pagine di economia e lavoro.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Due emendamenti e il governo ha rimesso le cose al loro posto. Nei confronti delle partite Iva erano stati commessi in sede di legge di Stabilità altrettanti errori/amnesie, non erano stati bloccati gli aumenti della contribuzione alla gestione separata Inps e si era ritoccato il regime dei minimi Irpef pasticciando e aumentando di fatto la pressione fiscale. Ieri, dopo lungo penare, e dopo diverse esternazioni del premier Matteo Renzi orientate al pentimento, la maggioranza ha trovato il modo di riparare. Il fatto stesso che il veicolo legislativo utilizzato sia il Milleproroghe - e non potrebbe essere altrimenti - la dice tutta sul carattere last minute di questa scelta. Tra le debolezze della politica dobbiamo abituarci a convivere anche con questa variante: di fronte a problemi che sarebbe facile esaminare con cura e risolvere per tempo si architettano, invece, soluzioni sbagliate per poi correre ai ripari con il fiato corto e all' ultimo minuto". Lo scrive sul 'Corriere della Sera' Dario Di Vico.

"L' economia qualche segnale di ripresa lo vede. Il nostro mondo ancora no". E tuttavia nemmeno per quel "nostro mondo" è finita: l' editoria continua a soffrire, l'onda lunga della recessione non si è ritirata, un modello sostenibile carta-digitale fin qui non è stato trovato, eppure "io credo che a sbagliarsi siano i profeti dell'estinzione". Lo dice al 'Corriere della Sera' Maurizio Costa, presidente della Federazione italiana editori giornali. Per quotidiani e periodici "niente tornerà più come prima", dice. Però, intanto: "In poco tempo le copie digitali sono più che raddoppiate e, grazie anche al decreto Lotti, per la prima volta da anni gli editori sono tornati ad assumere". Poi, soprattutto: "Sono piccoli passi? Vero. Però dimostrano che si può fare. Se la crisi è di sistema, la risposta non può che essere un progetto di sistema. È arrivato il momento di coinvolgere tutti i protagonisti: giornalisti, poligrafici, distributori, edicolanti".

L'emergenza sfratti, il "turbamento" per le "improvvide dichiarazioni di alcuni ministri" sulla Libia, il "disagio" per quelle che considera forzature parlamentari da parte del governo Renzi. Sono le tre questioni che Nichi Vendola ha portato al Quirinale nel primo incontro col nuovo capo dello Stato, in un giorno che il leader di Sel - e governatore della Puglia - definisce "felice". Il giorno della sua assoluzione definitiva a Bari per il reato di abuso d' ufficio. L'incontro con Mattarella, dice Vendola a 'La Repubblica', "è stata per me un'emozione grande. Sono tra i pochi che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo personalmente negli anni della vita parlamentare".

"Condanniamo la violenza, ma l'immobilismo del governo su Uber sta esasperando la categoria. È pronta una mobilitazione generale nazionale dei tassisti se a breve non ci saranno risposte". Così con 'La Repubblica' Marino Masucci, coordinatore nazionale Federazione trasporti Cisl, dopo l'incontro di ieri a Torino con l'Authority. Durante il vertice con i rappresentati di categoria, in strada è scoppiata la guerriglia: lancio di uova, petardi, fumogeni, minacce e aggressioni a giornalisti. "C'è tanta rabbia nella categoria" dice e aggiunge: "La violenza non è legittima".

La Grecia non resterà in un'Europa che la condanna: lo dice al 'Messaggero' l'economista francese Jean-Paul Fitoussi. "La Germania sa quanto deve all' euro" spiega aggiungendo che hanno ragione i greci: le proposte dell' Europa sono irragionevoli e inaccettabili. "Sì, è quello che ha già detto il popolo greco quando ha votato per Tsipras". I creditori non hanno già fatto concessioni? "Sono concessioni puramente formali, nella sostanza non è cambiato nulla. La Troika non c'è più soltanto di nome. Si continua a chiedere ai greci quello che chiedeva la Troika. Il programma di aiuti impone ai greci il proseguimento dell'austerità, nonostante l' austerità abbia palesemente fallito in tutto, a cominciare dalla riduzione del debito pubblico greco", conclude.

"Cassa depositi e prestiti - spiega al 'Sole 24 Ore' il direttore generale di Cdp, Andrea Novelli - può vantare ormai un portafoglio complessivo di 2,5 miliardi di euro che ci rende il 6°operatore di real estate in Italia, il primo operatore nello sviluppo immobiliare e il primo compratore di asset immobiliari in Italia, al netto degli asset acquistati da fondi sovrani e fondi esteri. Il nostro obiettivo però non è certo accumulare immobili. Piuttosto vogliamo essere il "ponte" tra patrimonio pubblico da sviluppare e mercato degli immobili a reddito" .

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