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Fiom: parlano gli operai, o politica o sindacato

23 febbraio 2015 | 17.38
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Le voci dalle fabbriche con Labitalia.

Maurizio Landini, leader della Fiom Cgil
Maurizio Landini, leader della Fiom Cgil

Politica o sindacato. E' il messaggio chiaro che arriva al leader della Fiom, Maurizio Landini, direttamente dalla voce di alcuni operai nelle fabbriche. "Il sindacato deve fare il sindacato, e la politica deve fare la politica, non si possono -dice a Labitalia Raffaele Apetino, operaio alla catena di montaggio dello stabilimento Fca di Pomigliano d'arco, delegato Rsa e segretario regionale della Fim Cisl con delega al mercato dell'auto- mischiare le due cose, o l'una o l'altra. Il sindacalista -continua Apetino- deve stare in mezzo alla gente, vicino ai lavoratori, ai loro problemi. Noi viviamo questa realtà, siamo lontani dagli stipendi di 13mila euro dei politici".

Per Riccardo Marcelli, impiegato della Ast di Terni e segretario regionale della Fim Umbria, "è chiaro che o si fa politica o si fa sindacato: se si fa politica, insomma, è un'altra cosa rispetto al fare sindacato. In questo momento storico -spiega a Labitalia- è chiaro che i sindacalisti devono stare più vicini possibile ai lavoratori".

Diversa è la posizione di Dino Miniscalchi, operaio alla Sata di Melfi e delegato sindacale Fiom. "Io da delegato Fiom -spiega a Labitalia- credo che Maurizio volesse dire che è necessario attivare un percorso di partecipazione sociale per arrivare a una partecipazione fattiva dal basso che possa portare a referendum, proposte di legge e altro".

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