Ha assorbito le funzioni di formazione e di reclutamento di altre cinque scuole importanti di pubblica amministrazione.
"La complessa operazione di riordino, unificazione e accorpamento che sta interessando la Scuola nazionale dell'amministrazione è quasi terminata. Infatti, sta andando avanti in tempi abbastanza rapidi e con la piena collaborazione delle amministrazioni interessate, per ridefinire tutti i programmi delle vecchie Scuole soppresse. Un processo che comporterà dei vantaggi: da una parte risparmi, ma soprattutto un coordinamento centrale tra tutte le amministrazioni e i loro piani di formazione". Lo afferma Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione, in un'intervista a Labitalia, che sarà pubblicata in versione video sul portale dell'Adnkronos (www.adnkronos.com).
La Scuola nazionale dell'amministrazione, infatti, come ricorda il presidente, "ha assorbito le funzioni di formazione e di reclutamento di altre cinque scuole importanti di pubblica amministrazione, in particolare la Scuola superiore di Economia e finanza, la Scuola degli Interni, l'Istituto diplomatico, della Difesa civile, la Scuola di Statistica, alcune destinate alla formazione di carriere speciali come quelle dei prefetti e dei diplomatici".
Un percorso complesso che va nella direzione, spiega Tria, "di affermarsi sempre di più sul fronte della formazione manageriale: noi abbiamo bisogno di dirigenti pubblici che abbiano una formazione complessa, non solo competenze di tipo amministrativo-burocratico, così come nel settore privato".
Questa, dunque, "è la scommessa della Scuola", sottolinea Tria, il quale, da economista (è ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata), non ha dubbi: "Il settore pubblico ha un'interazione continua con tutto il sistema produttivo, economico e sociale del paese. Quindi, avere una classe dirigente pubblica all'altezza è uno degli elementi più importanti anche della crescita economica e della ripresa".
Non solo. Nell'era della globalizzazione, anche per i dirigenti pubblici, è fondamentale aprirsi ai mercati: "Per questo, è bene che la nostra P.a. - dice il presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione - interagisca con le amministrazioni degli altri paesi, in primo luogo europee ma anche di altre aree del mondo".
"Così, la Scuola si muove con accordi e collaborazioni scientifico-didattiche con altre grandi Scuole di amministrazione di altri Paesi e con l'Ocse, soprattutto per quanto riguarda l'area del Medio Oriente, del Nord Africa e dell'Asia", conclude.
