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Lavoro: disparità di genere? la vede solo 1 uomo su 5

09 marzo 2015 | 15.42
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Sondaggio condotto da Hays a livello internazionale.

Lavoro: disparità di genere? la vede solo 1 uomo su 5

Stesso tipo di stipendio e pari opportunità di carriera restano ancora una chimera, secondo le donne. Ma non secondo gli uomini. Almeno stando al sondaggio internazionale 'Leading Women Survey' condotto da Hays, società leader nel recruitment specializzato, da sempre impegnata a favorire l'aumento della partecipazione femminile nel mondo lavoro, diffusi in occasione della Giornata internazionale della donna.

Dal sondaggio, che ha coinvolto un campione di quasi 6.000 uomini e donne, infatti, emerge che quasi 1 donna su 2 (48%) non sente di avere le stesse opportunità di carriera offerte ai colleghi maschi, mentre solo 1 uomo su 5 (21%) riconosce questa disparità. E che solo il 18% degli uomini - rispetto al 45% delle colleghe donne - ritiene che, a parità di competenze, uomini e donne non ricevano lo stesso tipo di stipendio.

Dunque, sottolinea Hays, "nonostante siano stati fatti molti passi avanti rispetto al passato, la questione della 'diversità di genere' resta un tema di grande attualità: 'Make it Happen' (“fai sì che accada, realizzalo”) è il tema della Giornata internazionale del donna di questo anno che vuole incoraggiare l’uguaglianza di genere".

Ma come favorire l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro? Per realizzare tale obiettivo, tra i cambiamenti auspicati nel mondo del lavoro, 1 intervistato su 2 (44%) pone ai primi posti sia una maggiore flessibilità delle pratiche aziendali, sia un miglioramento della cultura del lavoro attraverso l’educazione aziendale.

Seguono l’importanza di promuovere le donne ai vertici come modelli di riferimento (32%), l’introduzione di nuove politiche aziendali finalizzate al rispetto del genere (32%), riforme costituzionali da parte dei governi (27%) e la diffusione di strutture di supporto per chi è stato discriminato sul lavoro (26%).

Solo il 9% del campione ritiene che l’introduzione delle cosiddette 'quote rosa' rappresenti un grosso passo avanti per favorire l’uguaglianza di genere al lavoro, mentre la maggioranza sostiene che il rispetto della diversità sia frutto di cambiamenti culturali e misure pratiche.

“L’indagine mostra una notevole discrepanza di opinione - afferma Alistair Cox, ceo di Hays - tra uomini e donne per quanto riguarda le questioni relative a stipendio e pari opportunità. È, infatti, emerso che sono soprattutto le donne a evidenziare differenze salariali rispetto ai colleghi maschi e sempre le donne (quasi il doppio rispetto agli uomini intervistati) sentono di non avere le stesse opportunità di carriera”.

“Questo disaccordo - continua Cox - mostra come le figure ai vertici aziendali, la maggior parte delle quali di sesso maschile, non percepiscano alcuna diversità di stipendio e di opportunità tra uomini e donne rendendo, di fatto, più difficile l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Nonostante siano stati ampiamente dimostrati i benefici dell’uguaglianza di genere, è paradossale assistere ancora a disuguaglianze sul posto di lavoro e a un numero così esiguo di donne ai vertici aziendali".

"Molte organizzazioni stanno già definendo programmi per favorire il rispetto della diversità di genere - conclude - ma, sulla base dei risultati del sondaggio, c’è da domandarsi se possano davvero risultare efficaci visto che la maggior parte degli intervistati non nota differenze di stipendio e di opportunità tra colleghi di sesso opposto. Forse, la mancanza di consapevolezza del problema della diversità di genere è il vero ostacolo al cambiamento”.

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