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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

18 marzo 2015 | 09.53
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Susanna Camusso al 'Corriere della Sera': una formazione di ordine politico non fa bene al sindacato.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il problema non è fondare una cosa e chiamarla partito oppure no. Si può chiamare movimento, associazione delle associazioni, si può chiamare anche birillo. Ma se si basa su un programma politico generale, e si va oltre la rappresentanza del mondo del lavoro, diventa oggettivamente una formazione di ordine politico. E questo, come Maurizio sa, non fa bene al sindacato e quindi nemmeno ai lavoratori". Lo dice Susanna Camusso al 'Corriere della Sera'. "Intendiamoci -aggiunge-: il sindacato è per forza di cose anche un soggetto politico. Ma fa politica sul lavoro e partendo dagli strumenti che gli sono propri, come la contrattazione. Rappresenta i lavoratori, insomma, non i cittadini in senso lato: e la sua forza sta proprio in questa parzialità. La Cgil rivendica sempre la centralità del lavoro ed è molto gelosa della propria autonomia. Non era forse la Fiom a rivendicare addirittura l' indipendenza?".

Dare dignità morale ed economica al lavoro". Lo dice Brunello Cucinelli, imprenditore classe 1953, ad 'Avvenire'. "La mia filosofia non è mai cambiata", racconta con voce gentile il 're del cachemire' dal suo quartier generale di Solomeo, un piccolo borgo medievale a pochi chilometri da Perugia. "Fin dall' inizio ho pensato che il profitto, da solo, non sarebbe stato sufficiente - spiega -. Sono convinto che il bene economico sia nullo se contemporaneamente non si ricerca pure il benessere dell'uomo".

Nei giorni caldi dell'inchiesta sulle grandi opere, Salini Impregilo avvia il piano Tomorrow's builders il welcome day organizzato a Milano per presentare i 100 giovani ingegneri selezionati dall'azienda, primo passo di un piano di assunzioni che entro l' anno arriverà a 2.500. Lo spiega 'Il Giornale'. Ma l'ad Pietro Salini non ci sta "a fare di tutta l'erba un fascio" e, difendendo le grandi opere italiane, rispedisce al mittente l'equazione infrastrutture=corruzione "che fa male all' Italia e alla sua ripresa".

"La proposta di un' alleanza sociale è giusta e interessante perché risponde ad un' esigenza vera che c'è nella società italiana". lo dice l'ex leader della Cgil Sergio Cofferati al 'Manifesto' commentando la proposta di Landini. "La lunghissima crisi ha accentuato le povertà e l' esclusione, ha reso fragile e precaria una quota enorme di lavoro, non ha creato nuovo lavoro per i giovani e anzi ha ridotto le tutele e le protezioni di chi è già impiegato. Riunificare questo mondo è indispensabile. È ovvio che la coalizione sociale non è e non dev'essere l' anticamera di un soggetto partitico. È un'associazione di associazioni. Ma che il suo fondamento sia la politica, nel senso nobile del termine, è fuor di dubbio".

"I fondi pensione possono entrare in un nuovo patto per la crescita del nostro Paese, creando canali alternativi per il credito e sviluppando investimenti in infrastrutture? Possono veramente svolgere un ruolo significativo come investitori istituzionali nel rilancio del Paese? Forse l'ostacolo principale a questo ulteriore sviluppo è rappresentato dalle dimensioni contenute e dalla limitata efficienza gestionale di molti fondi pensione, da cui consegue la preferenza per investimenti a breve termine e per la liquidità". Così Antonio Barbieri Responsabile Progetti Speciali Arca Sgr sul 'Messaggero'.

"Accelerare sul testo unico del vino e più attenzione al suolo agricolo. La burocrazia pesa sulla competitività delle imprese italiane in maniera ormai insostenibile. E occorre impegnarsi a difesa del suolo agricolo visto che in Italia il consumo del suolo avviene a un tasso triplo rispetto alla media europea. Difenderlo è imprescindibile per la tutela del paesaggio e della viticoltura italiana". Così il produttore vinicolo Angelo Gaja sul 'Sole 24 ore' spiega quello che chiederebbe al premier Renzi.

Dopo gli 80 euro, occorre intervenire "mettendo a regime un provvedimento universale di contrasto all' indigenza attraverso un trasferimento monetario". Lo dice a 'Italia Oggi' Maria Cecilia Guerra, senatrice modenese del Pd, bersaniana di Area riformista."Strumenti di contrasto alla povertà in maniera universale esistono in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia - spiega-. Pensiamo a una misura che possa consistere innanzitutto in un trasferimento monetario in grado di colmare la distanza tra il reddito di una famiglia e la soglia di povertà assoluta, o perlomeno di ridurre quel gap. Si tratta di un intervento da definire e gestire insieme ai Comuni".

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