Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"E' un piano che abbiamo fortemente voluto e che definisce il rilancio degli investimenti una priorità europea e nazionale. Ci sono tutte le premesse per un cambio di passo, con la finanza al servizio della crescita. I 21 miliardi di partenza sono importanti, ma non bastano. Ora occorre agire su quattro fronti: una migliore capacità di progettazione, un partenariato pubblico-privato, la sinergia con i fondi strutturali e l' attenzione a progetti finora giudicati troppo rischiosi". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24Ore', Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei.

"Il BTp Italia è e continua a essere un titolo appetibile per i piccoli risparmiatori. La nuova scadenza a 8 anni "potrebbe portare un maggiore interesse da parte di investitori istituzionali, ma il contesto di tassi particolarmente bassi è del tutto nuovo e inedito per il retail". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore' Maria Cannata, dirigente generale del Tesoro e responsabile del debito pubblico, rivelando che una quota media fra il 30 e il 35% dei BTp Italia è ancora in mano a investitori privati, che non hanno mai venduto il titolo dall'emissione. Nelle ultime due emissioni 2014 la quota retail è stata elevata, pari rispettivamente al 49 e al 61%.

"Uno degli argomenti ancora in discussione è la scelta tra un intervento trasversale ai diversi settori produttivi o verticale, mirato a particolari aree che si considerano strategiche. Con il nostro studio abbiamo scoperto che molte aziende capofila delle filiere produttive temono molto la scomparsa dei loro subfornitori. Soprattutto se si tratta di imprese del made in Italy. Perché non di rado è proprio nelle piccole aziende artigiane che si concentra il valore aggiunto del prodotto finale". Così, in un'intervista a 'Affari &Finanza', Gregorio De Felice, direttore dell'Ufficio studi di IntesaSanPaolo.

"Una delle prime storture da raddrizzare è quella dei finanziamenti a pioggia dati all'industria dal sistema delle Regioni". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', Giorgio Barba Navaretti, uno dei sette esperti che compongono la task force per la digitalizzazione della manifattura, indica nella dispersione dei fondi il primo pericolo da evitare. "Non necessariamente -ammette- non si tratta di aumentare i fondi ma di razionalizzarne l'uso. Oggi buona parte degli incentivi della ricerca e sviluppo sono decisi dalle Regioni. Una scelta che fu fatta a suo tempo per essere più attenti alle esigenze del territorio. Non sempre va così. Non di rado anzi questo sistema si traduce in una raffica di interventi a pioggia che finiscono per disperdere i finanziamenti in mille rivoli senza effetti apprezzabili sul sistema produttivo".

"Partirà il prossimo 15 aprile il tavolo tecnico 'Competitività delle libere professioni' al quale prenderanno parte il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella e la presidente del Comitato unitario permanente degli ordini e dei collegi professionali, Marina Calderone. L' ordine del giorno prevede, tra le priorità, la possibilità per i professionisti di essere destinatari dei diversi programmi di incentivi alle Pmi. L'obiettivo del tavolo è quello di permettere ai liberi professionisti italiani di essere equiparati ai professionisti europei e di essere concorrenziali tra loro. Infatti è proprio sul lavoro delle tante partite Iva che si basa una parte considerevole del pil italiano; pur tuttavia questo mondo non può godere di incentivi e norme il cui accesso oggi è riservato esclusivamente alle pmi". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il sottosegretario del Mise Simona Vicari.