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Immigrati: ItalAfrica, risorse a imprese italiane per progetti cooperazione

21 aprile 2015 | 15.06
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L'intervista al presidente della Camera di commercio, Alfredo Cestari, e al dg per l'Immigrazione del ministero del Lavoro Natale Forlani.

Alfredo Cestari, presidente ItalAfrica Centrale
Alfredo Cestari, presidente ItalAfrica Centrale

"Invece di spendere gli oltre 100 milioni per Frontex che ha 'prodotto' soltanto un aumento di migranti e tragedie del mare, è arrivato il momento di agire in modo diverso. Non basta solo l'accoglienza, bisogna agire nelle terre d'orgine dei migranti, operando sulle frontiere. Parte dei contributi di Frontex, ma anche di quelli spesi per l'assistenza degli immigrati qui in Italia, potrebbero essere dati alle imprese italiane per creare occupazione e sviluppo economico nelle terre d'origine dei migranti". Così Alfredo Cestari, presidente della Camera di commercio ItalAfrica Centrale, commenta, con Labitalia, le ultime tragedie dei migranti nel Mediterraneo.

Per Cestari, il nostro Paese ha commesso "gravi errori' nei rapporti con la Libia che stanno influendo nell'emergenza migranti". "Ai tempi della destituzione di Gheddafi avevamo lanciato l'allarme -spiega- sui rischi derivanti dal non aver cercato di creare un governo di transizione. E un altro grave errore da parte del nostro governo è stato quello di abbandonare il Paese e l'ambasciata. Noi abbiamo, per vicinanza e rapporti storici, un ruolo di 'driver' fondamentale con la Libia".

"Queste scelte hanno provocato danni incalcolabili -rimarca Cestari- per la sicurezza del nostro Paese e i rapporti commerciali che le imprese del nostro Paese intrattengono".

Ora è necessario "realizzare interventi di cooperazione economica per creare lavoro e far restare gli immigrati nelle terre d'origine". In conclusione, per Cestari, "la politica ha una grande responsabilità, ci deve essere un netto cambio di rotta della nostra politica estera".

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