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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 maggio 2015 | 09.52
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La crisi al centro dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ma secondo lei un sindacato può scioperare contro delle assunzioni? La verità è che il governo non è in condizioni di farle per l' inizio dell' anno. E ha posto criteri assai discutibili che dividono in modo arbitrario i precari". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, intervistata da 'La Repubblica', sullo sciopero di domani dei sindacati della scuola.

E sul jobs act dice: "non ci sono investimenti a partire da quelli pubblici. Perché non basta dire a un imprenditore: ti ho tolto l'articolo 18, ti ho fatto gli sconti, ora pensaci tu. Non funziona così. Gli incentivi senza vincoli si traducono -conclude Camusso- nella sola sostituzione di contratti".

"Ci sono due aspetti che rendono il nostro sistema fiscale insopportabile: i troppi adempimenti (spesso inutili e inutilmente complicati) e la quantità delle norme che vengono prodotte". Andrea Bolla, imprenditore e presidente del Comitato tecnico Fisco di Confindustria, intervistato dal 'Sole 24 ore' non è sorpreso dalle stime del quotidiano sulle ore e sui costi richiesti dal fisco.

"Quando il legislatore deve agire spinto dalla voracità per il gettito - spiega Bolla - inevitabilmente diventa impulsivo e altrettanto inevitabilmente, alla norma varata di fretta e calata tra capo e collo sui contribuenti, fa seguito un faticoso percorso di assestamento. Fatto di adempimenti che non si capiscono, che richiedono chiarimenti, che portano dubbi interpretativi, che possono tradursi in accertamenti e così via".

"Non intendo che è il migliore dei mondi possibile, anche io lo vorrei più giusto, più felice, più solidale; ma è il migliore di quelli esistiti fino a oggi: mai la vita media è stata così lunga, mai abbiamo avuto tante opportunità di vincere il dolore e di interagire, mai c' è stata tanta intelligenza sul pianeta". Così il sociologo del lavoro, Domenico De Masi, intervistato da 'Il Giornale', sulla società di oggi.

E sul lavoro dice: "quando si dice 'lavoro', il pensiero va all'operaio metalmeccanico, mia madre che era di Benevento pensava a un contadino nei campi. Ora, in questi casi è impossibile fare altro che il lavoro, alla catena di montaggio. Però oggi la composizione del lavoro è completamente diversa dal passato: in Italia solo il 33 per cento sono operai; un altro terzo sono impiegati e l' ultimo terzo sono i lavoratori "creativi", che sono destinati -conclude- a diventare il cinquanta per cento nei prossimi anni".

"Vogliamo far uscire la moneta unica dalle logiche emergenziali e tecnocratiche imposte dalla crisi dando vita a decisioni come il Fiscal Compact. Servono maggiore trasparenza e un più alto tasso di democrazia nella gestione della nostra moneta. Il governo italiano spingerà affinché questo avvenga e non a caso il Pse ci ha incaricato di coordinare i governi di centrosinistra in questo negoziato. Ma lavoriamo anche sulle istituzioni affinché il dibattito sulla governance sia il più approfondito e ambizioso possibile". Così il sotto segretario alla presidenza del consiglio, Sandro Gozi, intervistato da 'Affari e Finanza' de 'La Repubblica', sul futuro della Ue.

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