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L.elettorale: Bellanova, punto mediazione alto che significa stabilità

05 maggio 2015 | 09.37
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La sottosegretaria al Lavoro commenta l’approvazione della legge elettorale

L.elettorale: Bellanova, punto mediazione alto che significa stabilità

“Ho votato convintamente l’Italicum ma non amo i manicheismi e dunque ritengo necessario, proprio in un momento come questo rammentare due elementi. Primo, la partita di una nuova legge elettorale è stata aperta dalla Corte Costituzionale che ha costretto la politica a riscrivere una legge elettorale coerente con i principi della carta fondativa della Repubblica. Quattordici mesi di lavoro che hanno prodotto, non va dimenticato, un testo molto migliore di quello votato in prima battuta dalla Camera. Il che conferma la qualità del lavoro parlamentare, ma anche il dialogo in atto con il governo”. Così la sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova, commenta l’approvazione dell’Italicum alla Camera.

“Secondo: il testo cui abbiamo detto sì -spiega- con convinzione e con responsabilità verso il nostro partito, ma soprattutto verso il Paese, è il punto di mediazione più alto possibile tra forze politiche che, non possiamo ignorarlo, sono alle prese con difficoltà di rinnovamento e di ridefinizione della propria forma. Non indulgerei, per questo stesso, su analisi -sostiene- che enfatizzano atti di forza unilaterali, perché così non è. Certo è una legge che nasce dalla forza di volontà del presidente del Consiglio ma, altrettanto certamente, nasce dalla sostanziale debolezza delle forze politiche e dalla grave crisi che in questi anni ha segnato, forse irrimediabilmente, la forma partito e i partiti politici del nostro paese".

"Il paradigma che questa legge pone -osserva- è evidente: governabilità e stabilità. Il che significa, di converso, non voler e poter tollerare che proprio la legge elettorale possa divenire la foglia di fico dietro cui celare dinamiche e conflitti di altro tipo e altra natura. Perché è anche agendo in questo modo -rimarca Bellanova- che si è indebolita profondamente, in questo paese, la fiducia dei cittadini verso la politica e verso i partiti. E non possiamo certo imputare, come sempre nel nostro Paese, ad una legge elettorale di essere, in qualche modo, lo specchio dello stato di salute dell’una e degli altri”.

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