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Scuola: Serra (Confindustria), bene riforma accoglie nostri spunti

18 maggio 2015 | 17.01
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Il presidente di Sistemi Formativi Confindustria e vicepresidente esecutivo della Luiss: "Quello di Renzi tentativo più convinto di altri e con un respiro più ampio"

Luigi Serra
Luigi Serra

"Nella 'Buona Scuola' di Renzi vediamo raccolti molti spunti che Confindustria aveva suggerito e vediamo introdotti degli strumenti, come l'autovalutazione degli insegnati, che, se pure perfettibili, sono sicuramente preferibili alla stasi". Così Luigi Serra, presidente di Sistemi Formativi Confindustria e vicepresidente esecutivo della Luiss, commenta con Labitalia la riforma della scuola messa in campo dal premier e dal ministro Stefania Giannini.

La premessa al ragionamento di Serra è che "nessun ministro ha mai rinunciato al tentativo di intervenire nel mondo della formazione con una riforma, così come nessun sindacato ha mai rinunciato a contestarlo". Messe da parte le polemiche, dunque, quella di Renzi appare a Serra "un tentativo più convinto di altri e con un respiro più ampio". "E alcuni punti toccati dalla riforma sono sostenuti con convinzione da Confindustria", aggiunge.

"Già un anno fa con il Rapporto 'Generare Classe Dirigente' -ricorda Serra- avevamo proposto di rafforzare l'autonomia degli istituti scolastici, di favorire la trasparenza della valutazione e di introdurre elementi di confronto e competitività nel mercato della formazione, calcolando che queste azioni 'a regime', dopo il necessario periodo di transizione e con un costo pari allo 0,1-0,2% del Pil, cioè circa 2-3 miliardi di euro, avrebbero portato un aumento del reddito procapite tra 1.500 e i 2.500 euro e un calo della disoccupazione giovanile non inferiore a 4-5 punti percentuali".

"Ora a un anno di distanza vediamo confermati nella riforma della scuola quei principi di fondo -spiega Serra- al di là delle polemiche che hanno investito la figura del preside". A Serra piace l'aspetto di "permeabilità tra mondo del lavoro e mondo della scuola" rappresentato dall'alternanza scuola-lavoro, pratica in cui la Luiss è all'avanguardia. "E se riteniamo l'alternanza un sistema valido per l'Università, a maggior ragione -sostiene- lo riteniamo buono per la scuola superiore".

Tuttavia, "qualche snodo arrugginito" nel meccanismo c'è, ammette Serra. "Il nostro è un sistema che soffre di nanismo imprenditoriale e questo, che offre vantaggi in termini di resilienza, può essere un problema per gli inserimenti. Ma anche dalla mia esperienza (Serra è un industriale dolciario) vedo che assumere un giovane preparato dà all'azienda una marcia in più, apporta energie fresche".

Insomma, le aziende comprenderanno, conclude, che "dovranno investire sempre di più in formazione e non per atto di generosità, ma per oculatezza".

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