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Olio: Filippi confermato a guida Consorzio toscano Igp

17 giugno 2015 | 17.05
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Il presidente: "La lotta all’abbandono degli oliveti è la chiave del futuro per l’olivicoltura toscana"

Olio: Filippi confermato a guida Consorzio toscano Igp

"La lotta all’abbandono degli oliveti è la chiave del futuro per l’olivicoltura toscana. Alle prese con un aumento della domanda internazionale impossibile allo stato attuale da soddisfare e una diminuzione dell’offerta causata oltre che dal fenomeno dell’abbandono dall’andamento climatico e dagli attacchi della mosca olearia, dalla necessità di un ammodernamento degli impianti, servirà una nuova 'rivoluzione rinascimentale' nella campagna toscana per mantenere la sua leadership mondiale". Ha usato queste parole Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di Tutela per l’Olio Toscano Igp, nel suo discorso al termine del consiglio che lo ha confermato, per i prossimi tre anni, alla guida del più importante consorzio di olivicoltori d’Italia con oltre 11mila soci e 7 milioni di piante certificate su 16 milioni di piante che costituiscono il patrimonio regionale.

Filippi è l’attuale presidente di Coldiretti Pisa. “Le priorità - ha spiegato Filippi, che ha confermato come vice Franco Bardi (Siena) e Marcello Dragoni (Firenze) - sono il recupero degli olivi abbandonati, migliaia di ettari in tutta la regione e una progressiva ed urgente ristrutturazione degli impianti".

"Dobbiamo recuperare e ammodernare quelli esistenti - ha avvertito - per aumentarne la produttività. La richiesta di olio toscano Igp è in continuo aumento, purtroppo è la produzione che è in calo e questo ci impedisce di rispondere alle sollecitazioni del mercato. Non siamo in gradi, allo stato attuale, di coprire le richieste”.

Secondo Coldiretti, sono almeno 4 milioni gli olivi abbandonati e trascurati in Toscana dal cui recupero si potrebbe generare un fatturato di 30-40milioni di euro in più di produzione di extravergine di oliva toscano. Gran parte delle richieste di olio toscano Igp arriva dall’estero, in particolare dall’America, che resta uno dei mercati più importanti insieme a Giappone, Australia e Canada.

Nel 2014 le esportazioni di olio toscano hanno subito una fortissima decelerazione rispetto al trend degli ultimi anni stoppando il valore prodotto a poco più di 542milioni di euro (+0,1%). I dati relativi al 2015 si preannunciano quindi, anche alla luce del crollo della produzione 2014 che in alcune aree è arrivato al 90%, decisamente molto peggiori.

“Contro gli eventi climatici nulla o poco possiamo - conclude Aniello Ascolese, direttore provinciale Coldiretti - ma possiamo però cercare di valorizzare e sfruttare il patrimonio olivicolo di cui la nostra campagna è ricchissima. Il momento è giusto, grazie alle risorse messe a disposizione delle imprese dalla Regione Toscana attraverso il Piano di sviluppo rurale e dai Piani integrati di filiera, per affrontare un processo collettivo di ammodernamento e potenziamento del settore”.

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