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Il racconto

Sole, coca, privé: 24 ore a spasso per Ibiza

01 agosto 2017 | 06.51
LETTURA: 5 minuti

di Fabiano De Micheli

Notti senza fine, trasgressione, mojito e tramonti. E' l''Ibiza Style' che in molti cercano andando nell'isla blanca delle Baleari. E a volte può bastare un giorno per trovare tutto questo: c'è chi prova a venderti stupefacenti in strada, chi paga anche 3mila euro per un tavolino del privé e chi si gode un'intimità piccante tra migliaia di persone che ballano. Insomma, in 24 ore ci si può fare un'idea (imprecisa e scorretta, inevitabilmente) di quello che viene considerato un paradiso sotto molti punti di vista: musicale, paesaggistico e di libertà. Un'idea per certi versi distorta, raccontata cercando quindi un modo per sopravvivere alla narrazione che ne viene fatta.

In aereo, va detto, c'è qualche passeggero che offre un mini-campionario degli stereotipi: una coppia di ragazzi, muscoli e tatuaggi tribali, che - nelle loro canottiere fosforescenti e cappelli da capitano di barca a vela - balla a ritmo della deep house scaricata sul cellulare, collegato ad una mini cassa amplificata via bluetooth. Ma, in fondo, c'è gioia nel loro atteggiamento.

Atterraggio di sera, sbarco, recupero valigia. Molti inglesi e italiani stavolta; moltissimi i gruppi di amici ma anche famiglie e coppie. C'è chi aspetta l'autobus per il porto di Ibiza (3,50 euro) e chi decide di mettersi a fare la fila (lunga, decisamente) per i taxi. Che, fortunatamente, sono moltissimi. E c'è chi si fa recuperare dagli shuttle delle compagnie dalle quali hanno affittano un'automobile.

Per arrivare dall'aeroporto a Platja d'en Bossa, 15-20 minuti circa (traffico permettendo). In quella che viene considerata la parte più adatta a chi cerca movida e divertimento prende vita una striscia di locali, bar, appartamenti e club aperta praticamente 24 ore su 24. Qualche palo per pole o lap dance con ballerine che giocano tra loro. Dove c'è movimento, c'è anche chi si avvicina chiedendo a monosillabi: "Coca, hashish, marijuana?". Basta tirare dritto, nessuno insiste.

In questa parte a sud di Ibiza c'è l''Ushuaia' dove, dalle 17, si può già iniziare a fare festa con uno dei tanti party che tirano fino a mezzanotte. Prezzi, a seconda del giorno e del format, sui 50 euro a ingresso. Consumazione esclusa.

Come anche per tutti gli storici club dell'isola - Pacha, Amnesia, DC10, Sankeys o il nuovo 'Hi' (che è nato là dove c'era la storica discoteca 'Space' che lo scorso anno ha chiuso dopo 27 estati da protagonista) - dove per un cocktail si può arrivare a spendere 15, 20 o 30 euro, fino ai 3mila per un tavolino nel privé. Senza contare chi ordina bottiglie maxi di champagne, consegnate al tavolo con tanto di stelle filanti luminose.

Da mezzanotte alle 7 di mattina, la notte è lunga. E la sete aumenta di ora in ora. Per sopravvivere, si può decidere di mettere la sveglia alle 2 o 3 di notte per arrivare nel club in tempo con l'inizio della serata con il DJ di punta, in genere verso le 4, che suona di filato fino al closing mattutino davanti a chi resiste alla musica e alla stanchezza, oltre che alla sete, tutta la notte.

Notti in cui può anche capitare di assistere ad esplosioni di desiderio in pista tra chi si bacia senza sosta e chi riesce a fare qualcosa di più, decisamente di più, sotto un volume che colpisce con le sue migliaia di Watt: una 25enne in abitino giallo aderente e senza biancheria intima (come si intuisce facilmente) bacia un impettito 50enne incamiciato, passando poi sulle labbra di una ragazza, altrettanto succinta, in atteggiamenti intimi con un secondo uomo.

All'uscita di alcuni club, va detto, è tutt'altro che difficile essere oggetto di approcci da parte di ragazze. Ma anche qui, dopo qualche "hola guapo", basta tirare dritto e sorridere, nessuna insiste. Al massimo è possibile ritrovarla in uno dei vari bar nei quali ci si ferma a fare colazione (café con leche Y caracole o ciambelle) prima di buttarsi sfiniti a letto: la vedi sotto braccio di qualcuno che ha deciso di finire la nottata - o meglio, iniziare la giornata - in compagnia.

Poche ore di sonno, almeno per chi decide di non tornare completamente bianco e senza un filo di abbronzatura a casa, e via: verso una delle centinaia di spiagge e calette incantevoli dell'isola. Talmente suggestive che, a volte, andando un po' più a largo, con la bassa marea, cercando a distanza di non dare nell'occhio, si può intuire come qualche coppia si ritrova a far l'amore immersa in quell'azzurro cristallino.

Immancabile 'pennica' in spiaggia, sempre per sopravvivere ai ritmi di un'isola che non dorme troppo, e si va verso uno dei tanti pre-party che dal pomeriggio accompagnano verso la notte successiva: come quelli del Bora Bora - sempre su Platja d'en Bossa - o quelli al Mambo Café di Sant Antoni de Portmany, sulla costa ovest. Località presa d'assalto dai giovani britannici che aprono le danze (anche ai cocktail) molto presto. E che, in alcune vie più interne, nasconde una serie di disgustose chiazze di vomito squagliate dal sole.

Ma può essere anche una località a suo modo romantica dove aspettare ogni giorno il rituale del tramonto, a cui si può assistere dall'immancabile Café del Mar (con Mojito da 15 euro) e dal Mambo stesso, dove per riservare i tavoli in prossimità del DJ set si dovrà spendere a partire dai 150 euro a persona (la cosiddetta 'VIP Exclusive Area').

Oppure, chi decide di controllare le proprie uscite può sedersi sugli scogli della lunga passeggiata che inizia al porto di San Antonio e prosegue verso nord, circondato dalle bottiglie comprate nei vari supermarket e portate in riva al mare. Che il sole tocca verso le 21, pronto ad andare a dormire. Lui che può. Visto che di qua, sulla Terra, Ibiza sta lentamente iniziando a svegliarsi.

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