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Soleimani, ecco chi è il suo successore

03 gennaio 2020 | 13.17
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Nuovo capo delle Forze al-Quds è il generale Esmail Ghaani, vice di Qassem Soleimani dal 1997

(IPA/FOTOGRAMMA)
(IPA/FOTOGRAMMA)

Il generale Esmail Ghaani, nominato dalla guida suprema della Repubblica islamica dell'Iran Ali Khamenei come nuovo capo delle Forze al-Quds, è diventato il vice di Qassem Soleimani nel 1997. A nominarlo era stato il capo dei Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran), Rahim Safavi, lo stesso che aveva scelto Soleimani alla guida del corpo d'élite. La scelta di Khamenei di puntare su Ghaani è un chiaro segnale di continuità rispetto alla strategia portata avanti da Soleimani dal 1997. La sua nomina in tempi rapidi viene inoltre letta come un riconoscimento dell'importanza strategica rivestita dalle Forze al-Quds per l'Iran.

In passato Ghaani aveva avvertito il presidente americano Donald Trump rispetto alla pericolosità di un conflitto con l'Iran: ''Non siamo un Paese che cerca la guerra. Ma rimpiangerete qualsiasi azione militare contro l'Iran'' aveva detto nel 2017. ''Le minacce di Trump contro l'Iran danneggeranno l'America. Ne abbiamo seppelliti molti come Trump e sappiamo come combattere contro l'America'' aveva aggiunto.

Nato l'8 agosto del 1957 a Mashhad, nel Nordest dell'Iran, Ghaani è nel mirino delle sanzioni imposte da Washington: è stato inserito il 27 marzo 2012 nell'elenco dei cittadini designati dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per il controllo delle attività estere. In base alla giurisdizione americana, gli sono stati congelati i beni e gli sono state proibite le transazioni con parti statunitensi, ai sensi di quanto prevede la legge Usa che prende di mira i terroristi e i loro sostenitori.

Secondo il Dipartimento del Tesoro americano, infatti, Ghaani è responsabile del finanziamento di gruppi terroristici, incluso il movimento islamico sciita libanese di Hezbollah. Inoltre, sempre secondo Washington, ha gestito la parte finanziaria di una spedizione di armi dei Pasdaran sequestrata in Nigeria nell'ottobre 2010 e destinata alla Gambia, che consisteva in 240 tonnellate di munizioni (razzi, proiettili di mortaio, granate e colpi di munizioni).

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