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"Sono gay e ho antenati ebrei", leader neonazista lascia movimento

18 ottobre 2017 | 14.00
LETTURA: 3 minuti

Kevin Wilshaw (fermo immagine dalla rete britannica 'Channel 4')
Kevin Wilshaw (fermo immagine dalla rete britannica 'Channel 4')

Uno dei leader del National party britannico (Bnp) ha clamorosamente lasciato il partito neonazista, rivelando in televisione di essere omosessuale. Non solo, pur avendo espresso in precedenza odio per gli ebrei, ha raccontato che sua madre era in parte ebrea.

Intervistato dalla rete britannica 'Channel 4', Kevin Wilshaw ha detto di sentirsi "terribilmente colpevole" per il suo passato e ha confessato di aver capito di aver sbagliato solo quando altri membri del suo gruppo hanno iniziato a prenderlo di mira perché sospettavano la sua omosessualità.

ABUSI - "In una o due occasioni quando c'è stato il sospetto che fossi gay, vi sono stati abusi contro di me", ha raccontato. "E' una cosa vera ma terribilmente egoista da dire: ho visto persone vittime di abusi contro le quali c'erano urla e sputi in strada, ma solo quando queste cose sono dirette contro di te, capisci che è sbagliato".

Wilshaw è entrato nel National Front britannico a 18 anni, dopo un'infanzia solitaria: "Non avevo molti amici a scuola - ha raccontato - volevo essere membro di un gruppo che avesse uno scopo, far parte di qualcosa che dava un senso di appartenenza".

L'ODIO - Nella sua richiesta di adesione al National Front, Wilshaw aveva sottolineato il suo odio per gli ebrei: "Con questa parola, 'ebrei', si indica una massa senza volto, non degli individui. Sono queste generalizzazioni che portarono al deliberato assassinio di sei milioni di persone" ha ammesso Wilshaw, ricordando gli ebrei massacrati dai nazisti.

L'ex neonazista, che aveva nascosto a tutti le origini in parte ebraiche della madre, ha militato per una quarantina d'anni nel National Front e poi nel Bnp. Nei primi anni Novanta è stato arrestato per atti vandalici contro una moschea e un altro arresto è arrivato in marzo per messaggi d'odio su Internet.

'HOPE NOT HATE' - Fino all'inizio di quest'anno, è intervenuto spesso in comizi della sua organizzazione neonazista. Ad aiutarlo ad uscire dal Bnp è stato un altro ex attivista del National Front, Matthew Collins, che ora lavora per il gruppo antirazzista 'Hope not Hate' ('Speranza, non odio').

"Mi sento terribilmente colpevole" ha confessato Wilshaw, che ora vuole impegnarsi in prima linea contro i gruppi neonazisti: "Voglio fare dei danni, non alla gente comune ma a quelli che propagandano questa immondizia".

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